Derby: tutto il mondo all’Olimpico

Derby: tutto il mondo all’Olimpico

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CORRIERE DELLO SPORT – Tutto il mondo al derby. L’Europa, le Americhe, l’Africa, l’Asia, l’Oceania saranno tut­ti collegati con l’Olimpico. Milioni di spettatori previsti, decine e decine di televisioni accredita­te, quattrocentocinquanta giornalisti presenti (trenta stranieri), sessanta fotografi piazzati a bordo campo. Si scomoderanno da ogni Paese per irradiare il se­gnale: Al Jazeera, Espn Ameri­ca, Canal Plus, Bbc, Rai Interna­tional, Sportsad Montenegro e Balcani, Tv2 Norvegia, Tv 4 Sve­zia, sono alcuni dei network pre­notati per l’evento. Il mondo cal­cistico si sintonizzerà con Roma-Lazio, il derby sarà una cartolina da esportare, sarà un kolossal senza frontiere, attraverserà Paesi e Continenti, sarà universale. Tutte le strade portano alla super sfida romana, una sfida speciale, farà sognare romanisti e la­ziali, terrà incollati alle tv tifosi e appassionati di ogni genere e di ogni dove.

L’ATMOSFERA – Sarà un derby Capitale, precede­ràla settimana che celebrerà i 150 anni del­l’unità d’Italia. Il gran giorno è domani, l’entu­siasmo è contagioso, non risparmia nessuno, romani e italiani, europei e sudamericani, orientali e occidentali, c’è posto per tutti. Sarà una partita di calcio? Sarà molto di più come sempre. La vigilia è carica di attesa e scara­manzia, i tifosi sono già schierati:«Non ce n’è per nessuno, sta­volta vinciamo noi», è l’urlo del­l’attore- comico­doppiatore Pino Insegno, fedelis­simo laziale. Ve­drà la partitissi­ma con i due fi­gli Matteo ( 14 anni, nato il 9 gennaio come la Lazio) e France­sco (8 anni)«e con nessun altro altrimenti por­ta male». Il derby ravviva i ricordi, lui non di­mentica quello di ritorno della stagione dello scudetto. Maestrelli in panchina, era il 1974:«Andai allo stadio con mio padre e ricordo an­cora la sua gioia al gol di Chinaglia(rigore de­cisivo del 2-1, ndr).Fu un mix di emozioni in­credibili. Anche se ero allo stadio me lo ricordo in bianco e nero quel derby». Il derby è nei ri­ti, nei giochi dialettici, nelle battute, negli sfot­tò, negli scongiuri:«Vince la Lazio 5-0 con Her­nanes uomo partita…», è la parola (scaraman­tica) di un romanista quale è il comico-imitato­re Max Giusti. Ha raccontato il suo derby più bello:«E’ stato senza ombra di dubbio quello del novembre 1994, il 3-0 firma­to da Balbo, Cap­pioli e Fonseca. Con mister Maz­zone che col pu­gno alzato corre sotto la Curva Sud gridando “è per voi, è per voi”. Quello in cui ho rosicato di più? Nessu­no… meglio non dare soddisfazioni, meglio non dire niente».

GLI OSPITI – Uomini e donne: Pino Insegno e Max Giusti hanno acceso la sfida, ma tra i tifosi vip ci saranno anche Anna Falchi e Manuela Arcu­ri, hanno un posto già prenotato allo stadio. InMonte Mario troveranno spazio tanti politici e diplomatici, sportivi e dirigenti, il derby è tra­sversale e quest’anno ha un peso fondamenta­le per la corsa all’Europa. Ci sarà Mario Pe­scante, il vicepresidente del Cio fresco di nomi­na a capo del comitato promotore di Roma 2020. Ci sarà David H.Torne, l’ambasciatore degli Stati Uniti. Le istituzioni dello sport italia­no saranno rappresentante dal presidente del Coni, Gianni Pe­trucci, e dal numero uno della Federcalcio, Giancarlo Abete. Un antipasto da derby si vivrà stamane, su un campo di calcet­to scenderanno il Roma Club Campidoglio e il Lazio Club Campidoglio: cinque romanisti contro cinque laziali, ecco la grande sfida. Hanno dato vita a questa iniziati­va per rilanciare lo spirito sportivo del derby. I consiglieri- tifosi l’anno scorso fecero una scommessa, il presidente della squadra per­dente avrebbe dovuto spazzare il cortile del Campidoglio indossando la sciarpa della squa­dra avversaria (così è stato). Il derby è il der­by, un mondo a parte.

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