INTERVISTE CGR – Queste le parole di Eusebio Di Francesco al termine di Roma-Milan 0-2 ai microfoni di Premium Sport:
“Nel primo tempo la squadra ha fatto una buona partita, concedendo poco o nulla al Milan, mentre nella ripresa abbiamo sbandato dopo il gol preso, mentalmente e fisicamente e questo un po’ fa preoccupare. È ovvio che questo è un campanello d’allarme: non possiamo essere contenti del nostro momento e di questa partita in particolare. Sono dispiaciuto soprattutto per la prestazione del secondo tempo, al di là del risultato, perché abbiamo i mezzi per fare molto meglio. Questa squadra ha dimostrato di difettare di un po’ di personalità nel momento del bisogno, oggi lo abbiamo dimostrato: il calcio è fatto di episodi e noi dobbiamo essere bravi a portarli dalla nostra parte, o, quando questo non avviene, a reagire in caso di svantaggio. La scelta di Schick unico centravanti? A tratti ha fatto buone giocate, ma nel complesso generale non ha determinato come avremmo voluto: è un ragazzo giovane a cui va dato tempo, nessuna bocciatura anche perché è il contesto generale che oggi è andato a scemare. La responsabilità me la prendo io, come successo per la ripresa della sfida in Ucraina: non possiamo permetterci passi falsi come questo. Ora dobbiamo solo stare zitti e continuare a lavorare. Io in discussione? Sono il primo responsabile, quindi mi sento sempre in discussione, ma fa parte del mestiere dell’allenatore dal primo giorno che siede su una panchina. Nainggolan? Forse non sta attraversando il suo miglior momento, ma abbiamo bisogno di lui, della sua qualità: oggi ha perso un dente dopo uno scontro di gioco e non si sentiva tanto bene.”
DI FRANCESCO A SKY SPORT:
Il gruppo è questo?
“Dobbiamo chiedere di più, sennò stiamo sempre qui a cercare alibi. Sono l’allenatore, sono il primo responsabile, dal mio punto di vista la squadra ha fatto bene nel primo tempo, con poca qualità negli ultimi 25-30 metri, poi nel secondo tempo dopo il gol ci siamo disuniti. Troppo sfilacciati, troppo lunghi, cosa che invece il Milan non ha fatto. Come a Kharkiv dopo il gol subito ci siamo persi. C’è ancora spazio per arrivare in Champions, dobbiamo lavorare, c’è da migliorare. Si gioca sempre di collettivo, il concetto di squadra è fondamentale nel mio calcio. L’attenzione e la concentrazione stanno venendo a mancare, non c’è la volontà di far male da parte dei ragazzi, ma siamo venuti meno su alcune qualità. Abbiamo lavorato tutta la settimana su quel movimento di Suso, con Cutrone che attacca bene la profondità, siamo mancati in diversi aspetti”
Manolas che doveva fare?
“C’è una parte iniziale sbagliata, i due centrali possono scappare prima, per evitare che Kessiè riceva palla. Bisogna andare a difendere con l’uomo, la capacità di Manolas è quella di non portarlo dentro, doveva anticipare quella palla”
Dispiace sentir parlare di primo tempo buono solo perchè gli avversari non hanno tirato in porta. Dovrebbe pretendere di più?
“Abbiamo fatto degli errori che determinano il risultato. Nel primo tempo abbiamo fatto diversi tiri in porta, nel secondo invece no. Guardando i numeri c’è una diversità incredibile”
Vorrei che tu dicessi la verità, pretendendo un’altra intensità?
“E’ ovvio che io pretenda questo, non posso essere contento della prestazione della squadra. Non posso non sentirmi responsabile, poi se devo venire qui in tv a puntare il dito contro qualcuno dei miei. Ci saranno delle analisi all’interno, dove si parlerà con i ragazzi e anche singolarmente, per avere un atteggiamento diverso. Bisogna assumersi le responsabilità”
Cali nel secondo tempo, non c’è intensità. Manca anche in allenamento?
“Gli allenamenti sono fatti con ottima intensità, ma non riusciamo a riportarla a livello mentale durante la partita. A Udine siamo cresciuti nella ripresa. Un giorno partiamo male, un giorno finiamo bene, non può essere un problema fisico. C’è un metodo di lavoro, l’ho fatto a Sassuolo e ho avuto tanta fortuna. L’allenatore ha le sue responsabilità, perchè questo lavoro si stimola quotidianamente”
Ci sono problemi fisici?
“Non ho detto che non ci sono, nella ripresa siamo calati. Ci alleniamo in un certo modo ma non riusciamo a riportarla in partita. Bisogna migliorare anche nella qualità delle giocate”
Questo cambio tattico con Nainggolan più alto, è qualcosa a cui credi realmente?
“L’ho fatto per modificare qualcosa, avvicinare un giocatore più vicino al centravanti, per spostare anche mentalmente qualcosa nei miei giocatori, a volte ti puoi appiattire. Spostare un uomo non significa perdere mentalità, si è vista anche a tratti, perchè abbiamo recuperato 11 palloni nella metà campo avversaria. C’era il desiderio di farlo, poi dopo il primo gol siamo svaniti, si fatica a dare spiegazioni logiche. Abbiamo perso, il Milan ha fatto meglio di noi sotto ogni punto di vista, dobbiamo cercare di riprenderci e basta”
DI FRANCESCO IN CONFERENZA STAMPA:
“La domanda che mi fai è legittima, a vedere questo tipo di prestazione è legittimo pensare che non mi seguano. In realtà io credo e sento che i ragazzi mi stiano seguendo sin da inizio stagione, se non fosse così farei altro. Mi preoccupa la situazione fisica, chiaramente vedo che c’è qualcuno in difficoltà, ma dietro al nostro lavoro c’è un metodo che ha dato i suoi frutti in passato. Il cambio di modulo? Ha favorito il Milan perchè ha vinto, ma in altre occasioni ci ha permesso di esprimerci meglio. Oggi non ha inciso, se tornassi indietro forse inserirei un centrocampista in più. Ho scelto il 4-3-3 perchè il Milan è bravo a lavorare sulle catene con i tre giocatori, con i due mediani saremmo andati in difficoltà. Abbiamo fatto benissimo per un tempo, poi la squadra è andata un po’ a morire. Col 4-2-4 loro hanno avuto più spazio nel ripartire”.