CONFERENZA STAMPA – Queste le parole di Eusebio Di Francesco alla vigilia di Roma-Milan:
Come si riparte dopo il 7-1 di Firenze?
“Con una prestazione di altissimo livello, non solo fisica ma soprattutto mentale, essenziale in questo momento”
Il Milan?
“Tre partite fa erano in difficoltà come noi ora, in una settimana sono cambiate tante cose: hanno giocato un’ottima gara, difensiva sì ma con ottime ripartenze, non sarà facile”
De Rossi?
“Mi auguro che possa dare una prestazione della presenza, dell’aiuto generale, della capacità di stare in campo come se fosse un mister in campo. In questo momento il dubbio è fisico, perchè non ha mai giocato, rimante un punto interrogativo da questo punto di vista, ma si è allenato bene, non ha provato dolore calciando e questa è un’ottima base da cui ripartire”
E’ rimasto deluso dal nervosismo della squadra e di Dzeko a Firenze?
“E’ stata la parte più brutta di una sconfitta dolorosa, Edin è stato il primo a chiedere scusa alla squadra, perchè è un giocatore di livello. Siamo uomini, ha avuto un atteggiamento sbagliato, che non deve più succedere, perchè nella difficoltà dobbiamo essere tutti più uniti. I primi venti minuti del secondo tempo sono stati i migliori, poi dopo il 4-1 ci siamo disuniti. In una partita sei sotto, in dieci, l’intelligenza sta nel non prendere più gol. Abbiamo compromesso la gara anche per alcuni atteggiamenti. La fortuna è che dopo un fallimento ci si può rifare e far capire che è stato solamente un caso.”
Tra Bergamo e Firenze la Roma è sembrata agonizzante…
“La Roma non è guarita, non ho detto che è malata. Le risposte che aveva dato la squadra nelle partite precedenti facevano ben sperare, anche se abbiamo avuto dei momenti negativi in quella gara. Sì, è stata agonizzante, ma non si deve morire, ci si può salvare. C’è grande depressione, ma nella vita e nel calcio esiste, la forza sta nel ribaltarla. Noi ora dobbiamo solamente subire, essere incudine e poi rispondere essendo martello”
Vi sentite ancora un blocco unito?
Dobbiamo migliorare, ma c’è la voglia ed il desiderio di potersi rifare. Lo riporto anche nella vita comune. Mi sento un po’ un papà che non ha dato consigli giusti, ma in altri casi ci sono riuscito. Dobbiamo ritrovare l’unità di intenti e nelle difficoltà non dobbiamo disunirci. Siccome ci siamo ricaduti col Chievo, col Bologna, a Cagliari, a Bergamo ed a Firenze. Ci siamo sempre un po’ ricaduti e bisogna rifletterci per non farlo accadere più.
Ha fatto le valutazioni che voleva fare dopo Firenze? C’è un responsabile principale?
Più che trovare le colpe io devo trovare le soluzioni, voi potete scrivere e giudicare, in maniera corretta o sbagliata, ma io devo trovare soluzioni. Dobbiamo essere uniti, sinceri nella comunicazione generale. Quando si comunica serve lealtà tra le parti, nello spogliatoio è la cosa più importante. Serve unità d’intenti e dobbiamo dimostrarlo sul campo per far cambiare i giudizi. Siamo noi i responsabili e dobbiamo rimediare al momento difficile.
Quali sono le condizioni di Under?
Sta facendo delle cure, non è pronto. Non sono molto interessato, ho altri pensieri. Sorrido che oggi mi è arrivata una lettera che Dzeko non deve giocare, domani su perché gioca El Shaarawy o Kolarov. Abbiamo bisogno di tutti, chi più e chi meno. Ognuno vicino all’altro deve nascondere i difetti del compagno vicino. E’ un discorso generale con cui voglio far capire.
Lei ha detto di non volersi dimettere. Qual è la circostanza che la porterebbe a dimettersi?
E’ una domanda che mi avete fatto dopo Bologna, dopo Plzen e dopo questa. E’ un po’ scontata, ma sono i risultati e le prestazioni che determinano questo. D’Altronde questo è un ambiente pessimistico orientato. O parlate con i giocatori e cercate di capire se siamo uniti, sennò sono chiacchiere che lasciano il tempo che trovano. E’ giusto che lo facciate se parlate 24h al giorno di calcio, a volte anche campate in aria. Le chiacchiere stanno a zero.”