Di Francesco sbotta: «Quando gli amici diventano nemici»

Di Francesco sbotta: «Quando gli amici diventano nemici»

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-Pruneti-

IL TEMPO (E. MENGHI) – Eh già, Di Francesco è ancora qua. Nella terra di Vasco Rossi il tecnico si prende una rivincita personale, prima con i tre punti che lo tengono incollato alla panchina giallorossa poi con un riferimento musicale: «Sentite le parole di “Eh già”, quello – replica a chi gli chiedeva del possibile esonero – è il significato, ho pensato a Vasco e ho fatto così. Sono andato avanti e sono sereno». Quando al Tardini, come sempre accade a fine partita, ha sentito risuonare le note di «Come nelle favole» dello stesso cantante emiliano si è finalmente lasciato andare ad un sorriso, la Roma aveva appena vinto la seconda gara consecutiva, la terza nelle ultime 4, prolungandogli la carriera nella capitale e garantendogli vacanze tranquille. Non senza una scia polemica, però: «Mi rifaccio alla citazione “i grandi sanno perdonare”. Mi è già capitata una situazione del genere col Sassuolo, sono rientrato e dovevo pensare a chi mi aveva cacciato? No, per il bene comune non l’ho fatto, vale la pena guardare avanti e fare risultati. Ne ho sentite tante, ognuno è libero di esprimere il suo pensiero come lo sono io. Tutti gli amici che avevo a Roma, in mezzo a voi, fuori e dentro, ora sono diventati nemici, ma vado avanti».

Tira fuori un macigno dalla scarpa adesso che si sente al sicuro e quasi gli dispiace fermarsi sul più bello: «Forse avrei preferito continuare a giocare, però la sosta credo ci faccia bene. Anche a me, per staccare un pochino e riprendere le energie giuste, perché ne abbiamo veramente consumate tante dal punto di vista mentale. Siamo cresciuti tantissimo, mi porto a casa i tre punti e l’aver ritrovato la nostra identità». Grazie ai centimetri di Cristante e alle qualità di Under, «un giocatore di livello internazionale», i giallorossi sono riusciti a «fare la partita e interpretarla al meglio, nel secondo tempo ci siamo anche sciolti».

Segnali incoraggianti per il futuro, che passa dal mercato: «Qualcosa si muoverà in base alle esigenze, non solo di chi arriverà, ma anche di chi, volendo, può partire». Intanto il ritorno di Dzeko dal 1’ e l’ingresso con assist vincente di Lorenzo Pellegrini hanno ridato all’allenatore qualche certezza: «La squadra mi è piaciuta tantissimo. Avere più giocatori a disposizione è stato un gran vantaggio, anche solo in panchina per consigliare i giovani». Il grande azzardo di questa stagione: «Quando si sceglie una linea verde si sa che si passa attraverso prestazioni meno buone, i giovani stanno crescendo, giochicchiano meno e giocano di più». Sono stati loro, maggiormente, a tirarlo fuori dai guai: «Se non basta quello che facciamo, tutti dobbiamo fare qualcosa in più, col lavoro, credendo in quello che si fa. Io da solo non vado da nessuna parte». Resta qua, con un intero girone di ritorno davanti per dare la caccia alla Champions e gli ottavi col Porto per sognare.

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