IL MESSAGGERO (A. ANGELONI) – Il vento sta cambiando, signori. Il vento, e ce ne era tanto qui a Frosinone (freddo anche in abbondanza), prima di cambiare ha prima congelato la Roma e poi l’ha spinta alla vittoria. È una di quelle serate del tipo “contava solo vincere”. Già, perché la prestazione c’è stata, ma solo a sprazzi. Giocate tante, quelle sì. Lo sa anche Di Francesco, che continua a correre verso il quarto posto, sperando nel testa a testa con il Milan: l’Atalanta si è allontanata e sabato la Roma si augura di allontanare anche la Lazio. Certo, giocando così è complicato. Complicato anche se si pensa all’infortunio di Manolas, uscito in lacrime, su una barella e con le mani nei capelli: sospetta distorsione alla caviglia. Rischia proprio il derby, appunto. «Preferivo una prestazione differente, ma si vince anche così. L’ambiente e il vento non aiutavano, il Frosinone ce l’ha messa tutta. Cosa non è andato? Ho visto tanti errori tecnici, abbiamo rischiato di perdere, ma abbiamo voluto vincerla fino alla fine», le parole di Di Francesco.
DERBY E DINTORNI – Il modulo, stavolta 4-2-3-1, per DiFra è un falso problema. «Il secondo gol del Frosinone è arrivato dopo un calcio piazzato nostro su quale eravamo posizionati male. La partita ce l’avevamo in mano, anche se andava chiusa, non gestita. Non è il sistema di gioco, ma l’atteggiamento di squadra. Quando si sbaglia tanto nel palleggio, quando non sei pulito, dai forza all’avversario. La prestazione di Pellegrini? E’ trequartista, mediano e mezzala. Ha qualità differenti da Zaniolo: è meno fisico e ha più tecnica, ma nella continuità della partita ti dà tanto. È completo, può solo migliorare». Se Manolas rischia di saltare la partita contro la Lazio, almeno sono “salvi” gli altri diffidati. «Ho messo solo chi poteva avere più freschezza mentale. Era importante arrivare con una vittoria, quando si gioca con le squadre che lottano per la salvezza non è mai facile».
STEPHAN: «PIÙ CORAGGIO» – A fine partita Dzeko rifiuta l’intervista come migliore in campo (era ancora troppo nervoso) e scappa negli spogliatoi, tocca quindi a Pellegrini che ne approfitta per dedicare gol e vittoria alla bambina che la moglie Veronica in estate gli regalerà una figlia. Un gol pesante, il secondo in campionato, non segnava dal derby. E la prossima c’è proprio la Lazio. «Era fondamentale vincere nonostante le difficoltà partita fisica e cattiva. A volte abbiamo dovuto rinunciare al bel gioco ma l’importante era portare a casa la vittoria. Purtroppo continuiamo a prendere gol, ci dobbiamo lavorare. Ma era fondamentale la voglia di vincere con il gol all’ultimo minuto. Bellissima l’esultanza con tutta la panchina perché siamo un gruppo vero che si vuole bene e lotta fino alla fine. Il derby? Arriviamo alla sfida con la Lazio con una serie di vittorie, speriamo possano continuare…». Infine El Shaarawy, decisivo in due gol della Roma. «Io leader? Sento solo che sono cresciuto. Giocando sempre si acquisisce consapevolezza. Fisicamente mi sento bene, mi sento cambiato anche nell’attaccare lo spazio. Anche nel gol vittoria la palla di De Rossi la leggo prima e cerco di andare in profondità. E ci credo quando gli avversari non lo fanno: questa è la caratteristica migliore. Devo invece migliorare e avere più coraggio nell’uno contro uno».