INTERVISTE MILAN-ROMA – Queste le parole di Eusebio Di Francesco ai microfoni di Premium Sport dopo la vittoria contro il Milan:
“Una grande prova dal punto di vista mentale, al di là dell’aspetto tecnico e fisico, era importante quello psicologico, dovevamo rimanere in partita e trovare poi il gol. E’ andata così, potevamo gestire meglio la palla, ma nel complesso è stata un’ottima prova. Siamo venuti qui per vincere, continuare la corsa sulle big, abbiamo una partita in meno che ci toglie qualcosa psicologicamente, ma con le prestazioni ultime, abbiamo sempre vinto, anche in Champions, oggi abbiamo concesso poco anche agli avversari, una crescita generale, nonostante dicessero che fossero tutte vittorie facili. Scudetto? Siamo dietro agli altri, per questo ci teniamo volentieri dietro in questo momento, cercando di fare punti, a volte capita di buttare un lavoro intero in pochi minuti come accaduto con l’Inter, dobbiamo rimanere con i piedi per terra, dobbiamo essere consapevoli di essere forti, avevamo tante assenze e molti che hanno giocato a Baku hanno giocato anche stasera. Quanto le da fastidio non aver giocato con la Samp a questo punto? Dici bene, è solo l’aspetto mentale, in quel momento ci ha fatto comodo perchè dovevamo giocare con l’Atletico, non eravamo ancora nella condizione mentale, ora ci toglie qualcosina, purtroppo non è stato possibile giocare, ma non per colpa di nessuno. Guardo la crescita della squadra, che si è messa lì dietro, che ha capito che per competere bisogna essere corti quando serve e cinici. Montella? Ci scambiamo un po’ di risultati, l’anno scorso poteva andare al contrario, ma l’affetto resta, è un amico fraterno gli auguro ogni bene”
DI FRANCESCO A SKY
Il titolo è “La Roma c’è”, lei che articolo scriverebbe?
Che abbiamo dimostrato di essere squadra in una settimana in cui c’è stato qualche infortunio di troppo, dove abbiamo fatto un viaggio lunghissimo che un pochino poteva pesare sulle nostre gambe e abbiamo perso Strootman nel primo tempo. Un insieme di cose che ho detto anche alla mia squadra prima della gara, questa partita andava giocata più che col fisico e con la tecnica, con la testa. Abbiamo dato prova di consapevolezza, maturità da parte di ragazzi che hanno concesso pochissimo agli avversari. Ci sono stati periodi in cui hanno avuto un po’ più il pallone di noi ma abbiamo colpito al momento giusto e siamo stati bravissimi a portare a casa un risultato importantissimo.
Può essere la partita della svolta?
E’ giusto quanto diceva Vincenzo, bisogna credere nel proprio lavoro, è normale che poi a volte il campo dice altro. Io dico che anche noi facendo questo lavoro cerchiamo di trasmettere tutto quello che dicevo prima, poi tante volte gli episodi o altre cose che fanno parte delle partite possono cambiare le gare. Vincenzo è innanzitutto un amico e gli auguro ogni bene.
Un applauso particolare a Florenzi?
A me non serviva il gol per capire che giocatore è, che mentalità ha, che voglia e che testa abbia. Dove lo metti sta, ma in senso positivo perché accetta ogni cosa e sa fare un po’ tutto, ma lo sa fare bene. Quando oggi mi hanno chiesto che ruolo sa fare bene, lui mi ha detto “sono un terzino fortissimo” ma io gli ho detto che lo limitava definirsi così perché da terzino ha altre qualità e ne perde qualcuna, da esterno è un grande giocatore perché tempi di inserimento come un giocatore unico.
Quasi compari con Montella…
E’ rispetto per un lavoro che non è facile e per i colleghi che trasmettono determinate cose. A volte ci s attacca a qualcosa che un allenatore deve dire giustamente e deve crederci.