DiFra, le mosse per restare

DiFra, le mosse per restare

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IL MESSAGGERO (A. ANGELONI) – Mai come questa volta, i dubbi sono tanti. Oggi, alle 15, quando la Roma partirà per Oporto, molti saranno fugati. La posta in palio è alta (oltre ai soldi da incassare in caso di qualificazione: una quindicina di milioni), Di Francesco sta facendo di tutto per caricarsi e caricare la squadra, senza dare troppe pressioni. Impresa complicata. Il momento è difficile, ma tanto si sa, in questi casi paga sempre l’allenatore, non certo i giocatori, che dovranno essere liberi di pensare al calcio e non al futuro dell’allenatore. Le pressioni sono quasi tutte su Eusebio, dunque, che non deve sbagliare le mosse, forzandole su una squadra in condizioni precarie, fisiche e psicologiche. L’impresa non sarebbe nemmeno proibitiva (giallorossi in vantaggio di 2-1 maturato all’andata in casa e ha a disposizione due risultati utili su tre, al Do Dragao arbitrerà il turco Cakir): il problema non è il Porto, ma la Roma. Di Francesco si gioca le sua chance nel silenzio: allenamenti blindati, niente filmati nemmeno dalle amiche telecamere di Roma Tv.

TENTAZIONE DIFESA A TRE – I moduli visti quest’anno per la maggior parte delle gare, ovvero il 4-2-3-1 e il 4-3-3, hanno dimostrato di non essere totalmente affidabili. Ieri ad esempio è stata provata anche la difesa a tre, non si sa mai. E anche l’atteggiamento della squadra spesso è stato criticato dal tecnico, e lui sta battendo molto su questo aspetto. Vogliamo parlare dei giocatori? A parte rare eccezioni, El Shaarawy, Zaniolo tanto per fare qualche esempio, molti non sono al top, e proprio per questo sarà difficile fare le scelte giuste. Molte sono obbligate, vedi De Rossi, che arranca ma dovrà stringere i denti, anche perché per lui potrebbe essere anche l’ultima in Champions. Per superare uno scoglio come quello di domani sera servono equilibrio, gamba, voglia e coraggio e queste caratteristiche vengono riscontrare – onestamente – poco nella Roma. Quindi, la forbice si stringe. Chi giocherà? Ripartiamo dal sistema: tra i due fissi, Eusebio – nonostante l’andata sia stata giocata, e bene, con il 4-3-3 – ha fatto capire come il gruppo recepisca meglio il 4-2-3-1, con cui si sente più protetto e attacca con più facilità. Con questo sistema tattico la squadra ha mostrato sprazzi di pericolosità anche nel derby disastroso. Con il 4-2-3-1 rischiano di restare fuori Cristante e forse anche Pellegrini. Mentre nel 3-5-2 il sacrificato sarà uno tra Nzonzi e De Rossi. L’ex giocatore dell’Atalanta dovrebbe lasciare spazio a Nzonzi, pronto a fare coppia con De Rossi, come a Frosinone e si sperra nettamente meglio. Dicevamo, rischia di restare fuori anche Pellegrini (o Nzonzi). Questo, però, solo se Eusebio decidesse di riproporre Karsdorp o Santon a destra alzando Florenzi sulla linea dei trequartisti (in questo caso Zaniolo diventerebbe trequartista e Pellegrini al fianco di De Rossi, quindi fuori il francese).

PASTORE A RISCHIO TRIBUNA – Ipotesi che regalerebbe al Porto una Roma a trazione inferiore e con la paura addosso. Sono le stesse sensazioni se dovessimo vedere una Roma con difesa a tre: Fazio, Manolas e Jesus (o Marcano), con il doppio terzino sulle fasce. Di Francesco, al di là dei numeri, vuole più coraggio. E torniamo al famoso atteggiamento di cui sopra: mentalità. La stessa che lo scorso anno ha consentito alla Roma di fare bella figura allo Stanford Bridge e con il Barcellona, pur giocando con i tre dietro. Il coraggio di giocare al calcio, anche in questa notte da dentro o fuori. Eusebio, che recupera Manolas, ha difficoltà a scegliere il partner del greco, i suoi colleghi non sono in un momento magico, a sperare in un posto anche Marcano, che tra l’altro conosce bene l’ambiente del Do Dragao. Vedremo. Vincere al di là dei moduli e dei numeri, questo il concetto che ha in testa l’allenatore. E da dopo domani sarà comunque un’altra storia. Ma in tutto questo, Pastore? Il giocatore non aveva preso bene l’esclusione dal derby, né era, diciamo così, ben predisposto a subentrare. Tant’è che, raccontano, avrebbe gettato il fratino per terra e rivolto un gestaccio verso la panchina, davanti alle telecamere. Non è escluso che oggi venga escluso dalla lista dei convocati o che guardi la partita di domani dalla tribuna del Do Dragao.

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