Difra traballa ma non molla: “Contro il Porto sarà bello”. A Boston...

Difra traballa ma non molla: “Contro il Porto sarà bello”. A Boston si decide il futuro

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LA REPUBBLICA (F. FERRAZZA) – La soffertissima vittoria contro il Genoa salva la panchina di Di Francesco, ma non la blinda. Mentre gli spifferi raccontano di come Paulo Sousa sia già appollaiato in attesa di una chiamata definitiva (che sarebbe già arrivata se la Roma avesse perso), Monchi è volato da Pallotta a Boston per fare il punto della situazione sul mercato e sul futuro del tecnico. Ma la contraddittorietà stagionale dei giallorossi regala lo schiaffo rigenerante dell’urna di Nyon, che ha donato a De Rossi e compagni il Porto come prossimo avversario negli ottavi di Champions. Sorteggio che più fortunato non si potrebbe, schivate big del calibro del Barcellona, con la possibilità di arrivare ai quarti, regalando un altro cammino sorprendente in Europa. L’altra faccia della schizofrenica medaglia romanista, immersa nella zoppicante realtà di campionato. Ma chi sarà sulla panchina giallorossa il 12 febbraio – andata all’Olimpico, ritorno in Portogallo il 6 marzo – è davvero complicato saperlo, soprattutto riuscire a individuare i tempi che il club di Trigoria si è dato. Intanto Di Francesco prepara la sfida di sabato sera, a Torino, contro una Juventus che appare davvero lontana anni luce, per classifica e forza. E chissà se saranno davvero determinanti i recuperi di Dzeko e De Rossi (andato in panchina seppure non ancora al meglio contro il Genoa), se ci sono i margini per recuperare una situazione che sembra disperata. «Ma da qui a febbraio abbiamo due mesi per ritornare noi stessi – prova a infondere coraggio Totti, a Nyon per il sorteggio – due mesi non sono tanti, ma neanche pochi e le cose possono migliorare. Servono però continuità, risultati e la fiducia dei tifosi, di tutti, per ricompattarci e uscirne come successo altre volte». L’ex numero 10 è uno di quelli più vicini a Di Francesco in questo periodo. «Eusebio deve essere bravo a trovare la soluzione migliore e tirerà fuori la squadra da questa situazione e cercherà di portarci dove stavamo la scorsa stagione. Speriamo di ripeterci in Champions e di ritrovare i risultati in campionato: siamo a due punti dalla quarta e abbiamo la possibilità di ribaltare quello che abbiamo fatto fino a oggi. È bravo e preparato, tirerà fuori la squadra da questa situazione». Ma il pensiero di Totti dovrebbe combaciare con quello di Pallotta, e, soprattutto, essere supportato dai risultati. «Sarà l’ennesima grande emozione giocare gli ottavi – prova a guardare in avanti Eusebio – i precedenti col Porto non ci sorridono, ma proveremo a sfatare questo tabù». Sabato, come detto, la stracomplicata trasferta a Torino, poi il Sassuolo, in casa, a Santo Stefano, prima di chiudere anno solare e girone di andata a Parma, il 29 dicembre. Tre gare (forse due levando la Juve) per quantomeno rinviare il cambio in panchina e forse sperare di poter giocare gli ottavi di Champions conquistati con due giornate d’anticipo. Senza dimenticare la coppa Italia con l’Entella del 14 gennaio. Si terrà intanto stasera la cena di Natale di squadra e dirigenza, all’interno di un evento benefico per sostenere alcuni progetti di Roma Cares. La serata sarà all’Auditorium della Conciliazione, a San Pietro. Presenti tutti i giocatori, Di Francesco, i dipendenti e le aziende partner. Assenti ovviamente Pallotta e Monchi che in queste ore si stanno incontrando a Boston per decidere il futuro immediato tra mercato e guida tecnica.

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