IL MESSAGGERO (U. TRANI) – Zaniolo lancia la Roma anche in Champions: la sua doppietta sotto la Sud santifica il successo, meritato e anche convincente, contro il Porto (2-1), ma bisogna comunque aspettare la gara di ritorno del 6 marzo per sapere se sarà sufficiente per la promozione ai quarti. Il gol di Adrian Lopez sporca la prestazione dei giallorossi che, trascinati da Dzeko (2 pali e presente in entrambe le azioni delle reti del compagno), giocano da squadra con autorità e personalità. L’Olimpico dei 50 mila apprezza l’esibizione e applaude la squadra a fine partita.
TIMBRO ITALIANO – Sostanza e attenzione, almeno in partenza, prima di scatenarsi nella ripresa: la Roma lascia l’iniziativa al Porto con l’obiettivo di azzerare ogni ripartenza dei rivali, veloci e tecnici. Di Francesco, puntando sull’equilibrio, piazza De Rossi davanti alla linea a 4. Che è quella titolare: rientrano Florenzi a destra, Manolas al centro per far coppia con Fazio, sulla sinistra c’è Kolarov che la Sud proprio non perdona, confermando la posizione della tifoseria anche per iscritto. Con il capitano in campo, Nzonzi va in panchina. Gli intermedi nel 4-1-4-1 sono dunque Cristante e Pellegrini che si inseriscono alle spalle di Dzeko, cercando la sponda del centravanti. Sui lati Zaniolo ed El Shaarawy, confermati pure perché mancano contemporaneamente Perotti, Under e Schick. Nella formazione iniziale, la 32ª diversa in 32 match stagionali, sono 7 i giocatori italiani: in Champions non è più successo dal settembre 2013, trasferta della Juve di Conte a Copenaghen. Conceiçao, invece, conferma il 4-4-2, scelto anche per le assenze degli attaccanti Corona (squalificato) e Marega (infortunato): così Fernando fa coppia con Soares, con Otavio a destra e Brahimi a sinistra che, quando si alzano, vanno a comporre il 4-2-4. I mediani, a scambiarsi il ruolo di play, sono Danilio ed Herrera che, obiettivo di mercato del club giallorosso, è il calciatore più dinamico (per km percorsi: 6,40) del 1° tempo. Davanti a Casillas, da destra Militao, Felipe, Pepe e Telles.
FIRMA D’AUTORE – Olsen non recupera, ma è in panchina. Debutta in casa Mirante che blocca la girata di Fernando: è il suo unico intervento fino all’intervallo. La chance migliore è però quella che si costruisce Dzeko, dopo la percussione di Fazio, pronto ad allargare sulla sinistra per il centravanti. Che salta Militao e, spostandosi la palla sul destro, calcia di forza: palo. Dzeko è il principale riferimento dei giallorossi che, anche rischiando la giocata veloce con De Rossi e Pellegrini, cercano la verticalizzazione. La Roma nella ripresa alza il ritmo e si prede il match. Sempre con Cristante e Pellegrini che invadono l’area del Porto e spaventano Casillas. Danilo di testa: fuori. Si scatena Dzeko che, difendendo palla a centro area, acchita il pallone a Zaniolo: destro in diagonale per il vantaggio. In 5 minuti il diciannovenne concede addirittura il bis: ancora Dzeko che, da fuori, colpisce ancora il palo (3° in coppa e 18° legno in questa stagione). Zaniolo, sotto lo sguardo di Mancini e Paratici, diventa il più giovane giocatore ad aver segnato una doppietta in Champions. Anche da esterno destro lascia, insomma, il segno, dopo le 3 rei segnate in campionato. Questi sono gol pesanti: al 5° tentativo, valgono il 1° successo giallorosso contro il Porto (ultima sconfitta il 7 ottobre: stop alla striscia di 22 risultati utili consecutivi). Il gol di Adrian Lopez (confermato dal Var: non c’è fuorigioco), su assist casuale di Soares, tiene però in corsa Conceiçao e complica il viaggio di Di Francesco il prossimo 6 marzo.