C’è un po’ di tutto in questa ultima amichevole della Roma che anticipa il mini-ritiro inglese (al via oggi, in settimana test contro il Coventry e l’Everton) prima di far ritorno in Italia e prepararsi al debutto in campionato il 18 agosto a Cagliari.
Il bagno di folla (a Rieti sono 9mila i tifosi giallorossi), la curiosità di scoprire i tre volti nuovi (Soulé parte titolare, Dovbyk subentrerà nella ripresa, Dahl nel finale), la voglia di ricominciare e qualche accorgimento tattico che regala degli indizi sulla Roma che verrà. Il modulo in queste prime uscite continua ad essere il 4-2-3-1. E se contro Latina, Kosice e Tolosa, con mezza rosa ancora in vacanza, poteva rappresentare una prova, con l’Olympiacos (finisce 1-1) dà l’idea di essere qualcosa in più. Paredes non c’è e allora il tandem davanti alla difesa vede Le Fée più Cristante con Pellegrini centrale di un tridente offensivo composto ai lati da Soulé e Zalewski e punta centrale Abraham.
Angeliño gioca molto dentro al campo, un po’ come faceva Calabria nel Milan di Pioli. È la classica partita d’agosto tra due squadre che sono a livello di preparazione più o meno sullo stesso piano (i greci esordiranno nella Super League il 17 contro il Volos), dove il caldo per un’ora la fa da padrone e anche l’arbitro Feliciani dimostra di essere in fase di rodaggio fischiando due rigori (per presunti contatti tra Ortega e Abraham e Çelik su Velde, trasformati rispettivamente da Pellegrini e Rodinei) a dir poco generosi. Lo scrive il Messaggero.