Da alcuni giorni si inseguono sussurri su un possibile abbandono di Tor di Valle per il progetto dello Stadio della Roma. Cene, incontro riservati e consigliori: c’è una specie di corrente che prova a convincere i nuovi propietari a mollare il progetto di Pallotta considerato troppo faraonico e oneroso. Tra i consigliori ci sarebbe anche un altissimo funzionario del Ministero della Finanze. Fra gli incontri va annoverata anche una cena tra Friedkin e Caltagirone. Uno dei problemi è la Raggi. Le sue difficoltà politiche non sono sfuggite di certo ai Friedkin. Da inizio agosto ad oggi nessun atto è stato prodotto né in Regione né in Città Metropolitana. Quindi la Convenzione, pur conclusa nella fase di trattativa, non è pronta ad entrare in votazione.
Come scrive Il Tempo, spostarsi da Tor di Valle, però, non è una strada percorribile: qualunque altra destinazione e qualunque modifica al progetto vorrebbe dire ricominciare da capo. Ovvero buttare sette anni di lavoro e 80 milioni spesi alla vigilia del voto in Consiglio. Alternativa pronte per i Friedkin non ce ne sono a meno di non ricominciare con un nuovo Sindaco. In soccorso per questi terreni dovrebbe arrivare Vitek che avrebbe concluso gli accordo con UniCredit per rilevare le due società di Parnasi.