C’è una parola e un verbo che Paulo Dybala declina e coniuga spesso nel corso della sua efficace presentazione: vittoria e vincere. Come scrive la Gazzetta dello Sport, l’argentino è riuscito a entrare nel cuore dei tifosi senza tagliare i ponti col proprio passato. Per intenderci, né la Juventus né l’interista Marotta vengono mai rinnegati, e questo lascia intravedere nella Joya un livello di maturità non comune. “La chiamata di Mourinho è stata un piacere enorme – racconta -. La prima cosa che gli ho chiesto è stata: cosa puntiamo a vincere. A me piace vincere e anche a lui. Quando abbiamo iniziato a parlare Mourinho e la società mi hanno dato dei punti di riferimento. Cercherò di portare la mia esperienza per continuare a vincere”. Si capisce bene come per Dybala il corteggiamento sia stato gratificante. “Ho avuto la fortuna e il piacere di conoscere il presidente e suo figlio, ho parlato con Pinto e conoscevo alcuni ragazzi. La chiamata di tutti è stata una dimostrazione di affetto e del desiderio di volermi qui. È stata molto importante per me. Ci sono grandi obiettivi, a tutti piace vincere e deve essere il nostro traguardo. Certo, credo sia presto per parlare di scudetto. Ci sono squadre più avanti di noi, ma dobbiamo lavorare con serenità“.