In panchina. Con venti minuti, massimo mezz’ora nelle gambe. José Mourinho ha deciso dopo l’allenamento di ieri, in cui lo ha visto solo parzialmente in gruppo: Paulo Dybala non giocherà a Leverkusen. Non dall’inizio, almeno.
La scelta è forzata, chiaramente, e non ha niente di tecnico o tattico. Ma nella situazione attuale ha una rilevanza strategica: in una semifinale da dentro/fuori, con la possibilità di prolungare fino ai supplementari e ai rigori il redde rationem, Mourinho preferisce utilizzare Dybala quando la sua classe potrà pesare di più, magari contro un avversario stanco.
Come scrive il Corriere dello Sport, la caviglia lo frena, anche psicologicamente. Per proteggerla dai traumi, dopo essere stata colpita duramente da Palomino nel finale di Atalanta-Roma, Dybala corre in maniera scomposta e rischia costantemente di procurarsi un danno alla muscolatura. Da qui la necessità di dosarne l’impiego.
Aver giocato uno spezzone di partita all’andata sicuramente non ha giovato, né a lui né alla squadra che era impegnata nella difesa di un risultato molto importante. Il problema investe pure la condizione atletica. Nell’ultimo mese, dal primo infortunio riportato a Rotterdam, Dybala non ha mai fatto un allenamento completo.