LA REPUBBLICA (F. FERRAZZA) – Con metà attacco decimato – Ünder e Perotti out da settimane, e Schick che sarà valutato nei prossimi giorni per stabilire l’esatta entità del problema muscolare – Eusebio Di Francesco si affida ancora una volta ad Edin Dzeko. L’attaccante, al decimo centro stagionale, inizia a sentire aria di Champions e l’ottima prova contro il Chievo autorizza il tecnico ad essere almeno un po’ ottimista in vista dell’andata degli ottavi contro il Porto, in programma martedì sera all’Olimpico. D’altronde, l’ambiente non è al massimo: oltre a Schick, con ogni probabilità in porta toccherà ancora a Mirante perché il problema al polpaccio di Olsen difficilmente lo farà recuperare, mentre in difesa Manolas farà di tutto per esserci. Con Marcano che sta vivendo una stagione piena di difficoltà, nonostante a Verona sia andato bene, e Juan Jesus che non gioca da quasi un mese, il rientro del greco diventa prioritario. Sugli spalti attesi 47mila spettatori (di cui oltre 4mila del Porto), per la Roma sarà la prima in casa dopo la contestazione contro il Milan. Attesa, soprattutto, per vedere come si comporterà la parte più calda del tifo verso Kolarov, visto che per molti il suo inchino dopo il gol contro il Chievo era ironico, e non di scuse, al contrario di quello che ha detto Di Francesco. Di certo, potrebbe aiutarlo la presenza in campo dall’inizio del suo amico De Rossi: il capitano tornerà dal primo minuto, probabilmente avrà accanto, nel 4-3-3, Cristante e Pellegrini, con Zaniolo ed El Shaarawy accanto a Dzeko. Un altro dei fedelissimi di Kolarov, un altro di quelli che potrebbe aiutare il difensore in un clima, almeno all’inizio, non proprio semplice.