Pur essendo in posizioni di rincalzo nella lotta per entrare nella prossima Champions League, l’attacco della Roma, con 55 reti all’attivo, sarebbe potenzialmente da prime quattro posizioni, essendo dietro solo a quelli di Juventus, Napoli ed Atalanta, e nettamente più avanti rispetto a a quelli di Inter, Milan, Lazio e Torino. Ma il paradosso, ovviamente, è dietro l’angolo. Infatti, nonostante la Roma non faccia fatica a trovare la via della porta avversaria – pur naturalmente subendo troppo in fase difensiva – tra le squadre a caccia della Champions è quella che ha il centravanti di riferimento con meno reti all’attivo e con la media gol-minuti più alta rispetto agli altri colleghi di reparto alla caccia dell’Europa che conta di più. Parliamo di Edin Dzeko (neanche a dirlo, l’ingaggio più alto della rosa con 4,5 milioni), la cui crisi in campionato è certificata dai soli 7 gol segnati in 1.950 minuti giocati, che danno una media di una rete ogni 279 minuti disputati. Come scrive la Gazzetta dello Sport a sancire emotivamente, se così si può dire, il flop del rendimento del bosniaco fino a questo momento è un dato inquietante: se i prossimi impegni interni contro l’Udinese (subito dopo la trasferta di Genova contro la Sampdoria) e il Cagliari (dopo la partita di San Siro contro l’Inter) non porteranno ad una svolta, il 28 aprile si consumerà esattamente un anno che Dzeko non trova il gol all’Olimpico in campionato. Quel giorno del 2018, infatti, il centravanti realizzò una doppietta ai danni del Chievo e neppure un antipatizzante poteva mai immaginare che sarebbe passato quasi (o almeno) un anno prima che «l’evento» si ripetesse.