GAZZETTA DELLO SPORT – A. PUGLIESE – Dall’altra parte del mondo, Pallotta non ha apprezzato per niente. Tanto che ieri ha sottolineato a tutti, a Trigoria, come la Roma debba essere in prima linea nella lotta al razzismo. Così il club giallorosso nel pomeriggio ha emesso un comunicato dai toni tanto chiari, quanto duri, prendendo posizione anche nei confronti della propria tifoseria. «La Roma condanna ogni forma di abuso razziale. Questo tipo di comportamento da parte di qualsiasi tifoso, inclusi i nostri, è totalmente inaccettabile — si legge nella nota —. Siamo impegnati ad affrontare con determinazione la questione, con l’obiettivo di eliminare tale problema dallo sport e di promuovere il rispetto verso tutti».
BATTAGLIA La Roma dice no a ogni forma di razzismo, dunque. Dopo le frasi del dopo gara a Milano del d.g. Franco Baldini (nella foto) in cui si era cercato di minimizzare il problema, ieri la società ha deciso di prendere una posizione netta. Del resto, un club come quello giallorosso, che aspira a diventare sempre di più un global brand, deve combattere qualsiasi comportamento capace di ledere la sua immagine internazionale e non. Per di più, la proprietà della Roma è americana e negli Usa la multirazzialità (seppur con tanti problemi) è una delle basi su cui costruire la convivenza sociale, viste le tante etnie presenti nel paese.
INIZIATIVE La Roma, anzi, vuole andare oltre ed è pronta a sedersi al tavolo con le istituzioni e tutte le autorità preposte a combattere e debellare il problema. Anche con delle iniziative già al vaglio per la prossima stagione e che arrivano dopo quella realizzata il 20 gennaio scorso, quando (dopo il caso-Boateng di Busto Arsizio), prima di Roma-Inter i giocatori entrarono in campo con i bambini (di ogni etnia) di una casa famiglia.