«È la partita della svolta»

«È la partita della svolta»

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zagoIL ROMANISTA – «È la partita della svolta». Il coraggio delle parole è di Antonio Carlos Zago. L’ex centrale scudettato, poi collaboratore di Zeman e adesso di Andreazzoli, dice, anzi scrive, anzi twitta, quello che un po’ tutti pensano. «È la partita della svolta». Lo dicono, lo scrivono, lo twittano i tifosi della Roma. «Speriamo che possa iniziare per noi un altro cammino», aggiunge Zago. Altrettanto importante è il messaggio di Pjanic, espresso stavolta su Facebook: «Grazie a tutti per l’affetto mostrato, voi per noi (Miralem si rivolge ai romanisti, ndr) siete fondamentali e uniti avremo senz’altro molte soddisfazioni. La squadra è unita e come detto dal nostro capitano, piedi per terra e lavorare. Stateci vicini e dateci fiducia, noi faremo di tutto per ricambiare. Roma è unica…»Piedi per terra e lavorare.

Ma non senza prima essersi concessi un po’ di riposo, ameritato. Andreazzoli ha concesso alla squadra 48 ore di stop. Svago, relax, niente calcio. La squadra riprenderà ad allenarsi domani alle 15,30 a Trigoria. A Bergamo, però, Andreazzoli dovrà mescolare nuovamente le carte. Mancheranno Totti e De Rossi. Erano diffidati, sono stati ammoniti. Secondo quel simpatico mix di rosiconi multisbiaditi – bianconeri, biancocelesti – Francesco andava addirittura espulso per l’intervento su Pirlo. Il giallo basta e avanza invece, purtroppo, per non avere il Capitano a Bergamo. Idem Daniele, il cui intervento su Lichtsteiner era forse anche più duro di quello di Totti (però non ha fatto gol e quindi a Gufolandia l’hanno mandato assolto). Senza Castan e Destro infortunati, che potrebbero tornare giusto giusto per il derby, senza Capitan presente e futuro, Andreazzoli riproporrà la difesa a tre. Piris centrale se l’è cavata alla grande, Burdisso ha meno problemi di quando la Roma deve difendere a quattro, Marquinhos è il solito mostro.  Senza De Rossi, senza Totti, qualcosa potrebbe cambiare dal centrocampo in su. Il ruolo che è di Daniele, mediano davanti alla retroguardia, sarà verosimilmente di Bradley. Pjanic ha convinto parecchio accanto a De Rossi. È una posizione che Miralem ama: «Per me non è un ruolo nuovo, l’ho fatto anche con la nazionale bosniaca. E mi piace perché mi consente di toccare molti palloni e di essere sempre nel vivo del gioco». Andreazzoli potrebbe quindi essere tentato dal non cambiare. Quindi, a destra Torosidis e a sinistra uno tra Marquinho e Florenzi. L’altro, e cioè sempre uno tra Marquinho e Florenzi, quello dei due che non fa l’esterno di centrocampo, potrebbe aiutare Lamela sulla trequarti, dietro a Osvaldo prima punta. Altrimenti? Altrimenti, o Pjanic viene spostato in avanti, dietro dunque al centravanti italoargentino. Oppure si passa al 3-5-2.

Nell’ipotesi delle due punte, Pjanic resterebbe accanto a Bradley mentre Lamela farebbe coppia là davanti con Osvaldo. Se ci sono dubbi sull’assetto tattico, ci sono solo certezze sull’aspetto psicologico. La Roma è tornata la Roma. È tornato quel gruppo che può dare senz’altro, come dice Pjanic, «molte soddisfazioni». Basta giocare da Roma anche contro l’Atalanta. Basta ricordarsi come la Roma ha giocato da Roma contro la Juventus. 

 

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