Si respira aria di derby nel sorteggio di Europa League. Nell’impossibilità di uno scontro (Roma e Lazio in prima fascia e divieto di accoppiamento fra squadre dello stesso Paese), il direttore generale Mauro Baldissoni e quello sportivo Igli Tare si sono comunque «amichevolmente» punzecchiati davanti ai microfoni sulla difficoltà dei rispettivi gironi Baldissoni ha poi spiegato una gaffe di Giorgio Marchetti, responsabile delle competizioni Uefa, che sul palco aveva più volte inserito i Wolves nel girone della Roma. «Gli era scomparso lo screen sul tavolo e ha cominciato ad andare a memoria. Sarebbe comunque stato bello uno scontro tra Lupi…». Invece nella sua urna ci sono finiti i Puledri del Mönchengladbach, con in panchina il nuovo Marco Rose (ex Salisburgo) e in attacco la stella francese Assane Pléa. Dalla terza fascia è piovuto il Basaksehir, l’ex club di Ünder che oggi ha accolto vecchie glorie come Arda Turan e Robinho. E la cenerentola Wolfsberger che – ancora! – ha per simbolo un lupo. Come scrive la Gazzetta dello Sport, la Lazio partecipa al torneo per l’ottava volta da quando si chiama Europa League, in cui ha raggiunto due volte i quarti, nel 2012-13 e 2017-18. Come per la Roma, nel girone saranno tutti scontri inediti. «Il Rennes è arrivato agli ottavi l’anno scorso e ha investito tanto nei giovani», ha detto Tare. Come il regista franco-angolato Camavinga, a 17 anni non compiuti già trascinatore contro il Psg in Ligue 1. Il Celtic ha una grande storia e giocare nel loro stadio non è mai facile – ha continuato il d.s. -. Il Cluj è diventato un punto di riferimento del calcio rumeno