ESCLUSIVA CGR, Riccardo Viola: “Favorevole al nuovo stadio della Roma. Pallotta non...

ESCLUSIVA CGR, Riccardo Viola: “Favorevole al nuovo stadio della Roma. Pallotta non dica bugie ai tifosi e faccia il proprietario, la presidenza la deleghi a qualcun altro”

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Corrieregiallorosso.com ha intervistato in esclusiva Riccardo Viola, figlio dell’ex presidente Dino Viola, protagonista del secondo scudetto giallorosso nella stagione 82-83:

A distanza di 35 anni la nuova società americana sta portando avanti il progetto del nuovo stadio, tentativo che fece anche suo padre: è favorevole alla realizzazione dell’impianto, e soprattutto, secondo lei si farà alla fine?

“Favorevole senza dubbio. Se già nell’86 si parlava di un impianto per la Roma, figuriamoci ora. L’augurio personale è che si faccia. C’è solo una perplessità ed è il comune di Roma: fin dalle prime richieste dell’86 mi sarei aspettato un piano regolatore della città per l’impiantistica sportiva. Dovrebbe essere il Comune a individuare le aree idonee e con un piano regolatore ben fatto si potrebbe procedere a tante opere di urbanizzazione, mentre quello che succede è che ogni volta che si parla di impianti sorge il dubbio della speculazione o di motivi secondari. Io mi auguro che in questo caso il progetto vada avanti senza ostacoli”

Il suo parere sulla candidatura di Roma per le Olimpiadi 2024?

“C’era un incontro questa mattina a Corviale per il trofeo “Letture sui pattini“, in cui invece di premiare i ragazzi con la coppa si dava un libro. Nel saluto finale ho ripetuto che se si rinuncia alle Olimpiadi la situazione diventa drammatica. Questo discorso deve rimanere però nell’ambito sportivo, mi dà molto fastidio che venga usato come strumento politico. La città di Roma ha problemi ben più gravi adesso e i politici devono pensare a quello. Siamo davanti a strutture fatiscenti e le Olimpiadi sono una meravigliosa opportunità per risollevarci, ma spero che fino al 19 non se ne parli più. Mi farebbe il piacere che dopo il nuovo sindaco eletto, oltre ai problemi maggiori, parli anche di questo perché la città se lo merita, il popolo e gli sportivi se lo meritano tutti”

Che giudizio ha sul comportamento di Pallotta che agli occhi dei tifosi sembra aver perso credibilità dopo le dichiarazioni su Pjanic e l’imminente cessione del bosniaco?

“Quando si parla di Pallotta bisogna fare una distinzione tra la proprietà di una società e quella che è la presidenza. Quest’ultima è una figura che deve avere tutte le caratteristiche e le deleghe giuste al posto giusto. Ci sono tante realtà che hanno le proprietà cinesi, arabe e poi la presidenza italiana, quella che sa dove intervenire. Non voglio far polemica, ma ho la sensazione che Pallotta quando arriva in Italia ha bisogno di carburare, di inserirsi in questa realtà; ormai viviamo in una realtà mediatica che offre tantissime notizie una dietro l’altra, e se qualcuno vuole parlare di qualcosa deve essere aggiornato. Non ha più valore dire una cosa senza sapere gli ultimi aggiornamenti. Bisogna essere onesti con la gente. Vai ai microfoni e spieghi qual è la situazione; non puoi uscirtene un giorno dicendo che Pjanic rimane, e il giorno dopo lui va via. Poi da tifoso, e non da dirigente faccio un’ultima considerazione: probabilmente era meglio parlare con il bosniaco e l’agente, mettersi d’accordo con loro e convincerlo ad accettare un’offerta estera piuttosto che la Juve. Ma lo ripeto, è una valutazione da tifoso”

La Juventus, dopo gli acquisti di Pjanic e Dani Alves, sembra davvero irraggiungibile. Non dovrebbe secondo lei la Roma imitare una sorta di modello Atletico Madrid, dove contro colossi come Real Madrid e Barcellona la grinta e la determinazione riescono a sopperire alla differenza qualitativa delle rose?

Questa potrebbe essere una strada. Negli anni ‘80 la Roma di Viola non era la più forte, perché aveva comunque davanti grandi squadre come la Juve, l’Inter o il Milan, però avevamo creato un gruppo, una sorta di famiglia. Dobbiamo dare dei valori, abbiamo visto anche la Primavera che ha vinto lo scudetto. Se si vuole creare una forza intera in grado di giocarsela con gli altri è indispensabile la presenza del presidente e della società perché deve essere quello il punto di riferimento. Non è la proprietà il problema, ma la presenza del presidente è fondamentale, perché non ricordo altri contesti dove si è vinto senza di lui”

Quest’anno la Roma ha giocato senza il suo pubblico. Quanto ha pesato nel campionato dei giallorossi e se condivide la scelta che hanno fatto i tifosi?

“A suo tempo feci una battuta: con Viola non sarebbe successo, e non voleva essere una provocazione. Aver giocato mezzo campionato a porte chiuse è stato un regalo fatto agli avversari, in particolare a gennaio dove la squadra andava malissimo e ha bruciato le ultime possibilità di vincere lo scudetto. Questo braccio di ferro tra i tifosi, le istituzioni e la società non doveva esserci. Ormai questo campionato è finito e per fortuna son riusciti a raggiungere il 3° posto, ma quello che mi preoccupa è che il problema rischia di riproporsi anche per l’anno prossimo. Dobbiamo anche pensare che avere la squadra più forte di tutti non basta, se poi si gioca senza il proprio pubblico, quella Curva Sud che era definita il 12esimo uomo in campo. Per cui prima di acquistare qualcuno sarebbe meglio pensare al 12esimo uomo. La ragione tra le due componenti potrebbe trovarsi a metà strada. Facciamo tornare nella loro “casa” questi tifosi, perché altrimenti non ha più senso questo sport”

Questo sarà l’ultimo anno di Totti. Ha fatto bene secondo lei a rinnovare e che contributo si aspetta da quest’ultima stagione?

“Solo per quello che ha fatto Totti negli ultimi 2-3 mesi si merita il rinnovo. E che lui poi ci tenga ancora a fare il calciatore ben venga. Ora però nel rispetto degli altri è un giocatore nell’organico di Spalletti e vorrei evitare di ripetere i sondaggi che si facevano quest’anno in cui si doveva scegliere se stare dalla parte del capitano o dell’allenatore. Io sono con la Roma e sarò sempre con lei. Se Totti ha la forza tecnica per mettersi a disposizione ben venga, ma non ci deve essere nessun messaggio preliminare e nessuna forzatura”.

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