Cinquant’anni e non sentirli. Giovanni Cervone, nove stagioni a difesa della porta capitolina, si confessa ai microfoni di Romagiallorossa.it pochi giorni dopo aver festeggiato lo storico traguardo del mezzo secolo.
Giovanni cosa ne pensi della Roma di Zeman?
“La squadra in questa prima parte di campionato non sta proponendo il calcio di Zeman. il mister ci ha abituato a vedere un altro tipo di gioco”.
Quindi sei un po’ deluso?
Non ho detto questo, assolutamente no. I giocatori devono assimilare meglio quello che vuole Zeman. Il bel calcio a cui ci ha abituati il boemo ancora non lo vediamo, ma sono molto fiducioso.
Tra Stek e Goicoechea chi vedi meglio nella porta giallorossa?
“Per Goicoechea è presto per dare un giudizio, è molto sveglio, ha qualità e carattere ma ha giocato poco per poter giudicare il ragazzo. Stek è un nazionale olandese, e questo la dice lunga sulle qualità di questo bravissimo portiere”.
Tempo fa in una tua intervista hai parlato del compianto Franco Mancini.
“Si, e dissi che per il gioco di Zeman sarebbe stato il portiere ideale, sapeva leggere le situazioni come nessun altro. Si trovava al posto giusto nel momento giusto. Un grandissimo portiere”.
Che ricordo hai di Pescara – Roma del 1993?
“Presi un gol incredibile! Un errore clamoroso! Ancora oggi, dopo quasi vent’anni me lo ricordo bene!”.