GAZZETTA DELLO SPORT – F. ODDI – In Primavera Junior Tallo aveva più gol che presenze, solo a marzo la prima squadra gli ha dato una maglia (la 26): portato a Palermo e mandato in tribuna, in panchina Matteo Ricci, che fisicamente potrebbe essere il figlio, se non fosse biondino e pallido. Ieri Luis Enrique lo ha preferito a Piscitella, che con Inter e Catania aveva già giocato (e pure bene), a 11′ dalla fine l’esordio, all’ala destra, arretrando Borini. In Costa d’Avorio giocava in A a 15 anni, a 17 stava al Chievo e lo volevano Juventus, Inter e Monaco: la spuntarono i nerazzurri, lo rimandarono alla base dopo sei mesi, se lo è preso la Roma. Dimostra una trentina d’anni, ne dichiara 19, la personalità non è certo quella del teenager: il primo pallone lo ha colpito di tacco, Totti è andato vicino al 2-1, sarebbe venuto giù lo stadio. In cui, peraltro, aveva già giocato: Supercoppa Primavera, Roma-Fiorentina, anche allora vinsero loro. Ci tornerà col Napoli: Osvaldo, espulso, sarà squalificato (e multato).
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