Fiorentino: “DiBenedetto non vede l’ora di cominciare”

Fiorentino: “DiBenedetto non vede l’ora di cominciare”

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CORRIERE DELLO SPORT (G. D’UBALDO – P. TORRI) – Paolo Fiorentino, numero due di Unicredit, è tornato a parlare dell’accordo con gli americani per la cessione della Roma. Le sue parole hanno illustra­to uno scenario idilliaco con il consorzio di DiBenedet­to, aiuteranno ad allontare alcune nubi che sembrava­no apparire all’orizzonte. Il dottor Fiorentino, a mar­gine della presentazione della nuova campagna pubblicitaria a livello eu­ropeo dell’istituto bancario di piazza Cordusio, ha detto molto: « Mi sono te­nuto lontano dagli aspetti tecnici che possono essere pericolosi e vischiosi.

Thomas DiBenedetto è certamente concentrato e molto desideroso di co­minciare. Ci sentiamo quasi tutti i giorni. Sono convinto che saprà dare quell’impronta manageriale che, per una serie di cir­costanze, quest’anno è venuta a mancare nella Ro­ma. DiBenedetto non mi pare particolarmente acci­gliato per la stagione non positiva della squadra ca­pitolina ».

SINERGIA – Ci sono voci di divergenze tra gli america­ni e la banca, soci nella nuova Roma. Innanzitutto si dovrà fare chiarezza sul ruolo di Gian Paolo Montali, al quale Paolo Fiorentino la scorsa settimana ha con­fermato il suo ruolo di direttore operativo. Ma il Chief operating officer di Unicredit ha aggiunto: « Tutte le strategie di carattere sportivo le lasciamo agli ameri­cani. L’idea è di fare una squadra competitiva. La Ro­ma viene fuori da un anno sfortunato, nel quale sicu­ramente il caos economico intorno alla società non ha giovato e quindi direi che guardiamo con ottimismo al futuro ».

SENZA CHAMPIONS – Fiorentino è con­vinto che la nuova società potrà esse­re protagonista sul mercato anche senza i soldi della Champions Lea­gue: «E’ un problema, ma non il pro­blema: avevamo fatto un piano con gli americani che già prevedeva il mancato accesso alla Champions, quindi sono di fat­to confermate le nostre previsioni, che non erano otti­mistiche. Sapete che abbiamo intenzione anche di fa­re un aumento di capitale della Roma, quindi predi­sporre le risorse necessarie» .

BALDINI – Il problema degli americani è partire al più presto per rifondare la squadra. Le strategie dipende­ranno da Franco Baldini, che forse si libererà dalla Federazione inglese solo ad ottobre. Ieri Mark Whit­tle, addetto alle pubbliche relazioni della Football As­sociation, ha gelato i tifosi romanisti: «Mi sorprende­rei se Baldini lasciasse anzitempo l’incarico da team manager della nazionale inglese. Ufficialmente non c’è niente. Per noi Baldini non si muove. E mi sor­prenderei se lasciasse l’Inghilterra» , ha detto a Radio Manà Manà. Non ci sono bugie in quello che ha detto mister Whittle, ma non è difficile capire come il refe­rente di Baldini, semmai, sarà il presidente della fe­dercalcio inglese. Così come non è un mistero più per nessuno che alla dimensione ufficiale, spesso e molto volentieri ne corrisponde un’altra ufficiosa che rac­conta tutta un’altra storia.

ORGANIGRAMMA – Intanto lunedì scorso Walter Sabati­ni ha firmato il contratto (con decorrenza primo lu­glio) ed è operativo ufficialmente per la Roma. Dalla prossima settimana sarà a Trigoria. Nei prossimi gior­ni si aspettano le risposte di Claudio Fenucci (diretto­re amministrativo) e Angelo Peruzzi (dirigente addet­to ai rapporti con la squadra), che nelle intenzioni de­gli americani dovrebbero essere inseriti nel nuovo or­ganigramma.

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