FOCUS CGR -La Roma è tornata alla vittoria dopo 41 giorni e a trascinarla, ancora una volta contro il Genoa – terzo gol consecutivo in casa con i rossoblu – è stato Alessandro Florenzi, che poi, come spesso e volentieri accade, è andato davanti ai microfoni delle Tv nazionali al termine del match.
Un viso sollevato ma anche sfinito quello del jolly giallorosso, l’abbraccio a Garcia con tutti i compagni, panchina compresa, dopo l’esultanza rabbiosa per la rete dell’1-0, quei cori spontanei partiti dal distinto sud lato Monte Mario, che per cinque minuti hanno reso meno spettrale e più reale un Olimpico desertificato, con poco più di 4 mila paganti (l’anno scorso si superavano i 20 mila di media a partita, oltre agli abbonati).
Alessandro Florenzi è core de Roma, oltre che “de nonna”, sa quanto pesa l’assenza del pubblico sulle prestazioni dei giallorossi, sa anche in fondo al suo di cuore, che i fischi dei tifosi hanno una matrice d’amore e non di odio.
Al termine della partita di ieri, forse nel momento peggiore vissuto dalla Roma, ha avuto il coraggio – al contrario di molti compagni, anche quelli più rappresentativi – di esprimere “finalmente” un concetto chiaro, limpido, che è talmente sotto gli occhi di tutti, che quasi più nessuno ci fa caso.
Le curve sono state divise, i tifosi hanno abbandonato lo stadio per protesta, Pallotta ha tentato di riconciliare la situazione seppur tardivamente incontrando il Prefetto Gabrielli, le televisioni hanno volutamente oscurato i due settori desolatamente vuoti perchè creerebbero nocumento allo spettacolo televisivo, le due tifoserie sono spaccate, tra chi vorrebbe andare ma non va per solidarietà, chi protesta e resterà fuori fino a quando la situazione non cambierà, chi critica coloro che hanno scelto di restare fuori.
Si lanciano nell’etere impunemente patenti di tifosi di serie A e serie B, ma in questo clima di tutti contro tutti, il signor Alessandro Florenzi è un segnale di speranza per tutti quei tifosi che stanno soffrendo questa situazione.
Il centrocampista della Roma ha avuto il coraggio di esprimere un concetto chiaro e riassumibile in “perchè solo a noi?”, “perchè hanno diviso solo le curve di Roma e Lazio?”, proprio nel paese che fa del suo pane quotidiano la bieca filosofia del “mal comune mezzo gaudio”.
A volte i messaggi più semplici, appaiono i più banali, ma alla fine sono quelli più facili da comprendere e da veicolare. E invece no, Florenzi è stato oscurato. Perchè? Perchè si sta parlando solo dell’abbraccio a Garcia? Perchè si sta discutendo delle nuove iperboli dialettiche di Sabatini? Perchè si è tornati a rifare tabelle sulle prossime partite, senza far riferimento ad una dichiarazione che dovrebbe creare o incentivare un certo movimento d’opinione rispetto a decisioni autoritarie e ingiuste come quelle del Prefetto?
Queste le parole di Florenzi ai microfoni di Mediaset, che si spera possano essere ascoltate da chi ha deciso di punire due tifoserie, nascondendosi dietro argomentazioni vacue e spesso aleatorie.
“Speriamo che questo anno nuovo porti più tifosi allo stadio, però bisogna anche venire incontro a questi tifosi, perchè se no sarà veramente difficile vederli lì. Spero di vedere nell’anno nuovo le curve divise a Napoli, a Firenze, a Torino, a Milano, a Bergamo e allora sarò insieme a loro a dire che vanno divise anche le curve di Roma e Lazio, però quando ci saranno solo queste due curve divise è normale che si chiedano il perchè”