Corriere dello Sport (R.Maida) – Lo troverà sotto l’albero di Natale, o al limite all’inizio dell’anno nuovo. Nella veste di Re Magio, più che di Re Mida, Monchi sta preparando un bel regalo per Alessandro Florenzi: il rinnovo del contratto che lo legherà alla Roma oltre la soglia dei 30. Non ci sono dubbi sull’esito della trattativa, la firma arriverà come il direttore sportivo ha lasciato intendere chiaramente ieri mattina, ma non siamo ancora entrati nel rettilineo finale.
LA SITUAZIONE – Per il momento i contatti con il procuratore hanno portato a una disponibilità di massima, che risponde alla precisa volontà di Florenzi di continuare a giocare nella squadra del cuore, ma perché si raggiunga un accordo economico nel dettaglio, tra parte fissa e bonus, sull’eventuale inserimento di una clausola rescissoria che diversi altri giocatori della Roma hanno preteso come condizione per il rinnovo (Strootman, Manolas, Pellegrini), serviranno altri incontri. Nel frattempo Monchi si è informato su un altro calciatore della scuderia Lucci, il croato Milan Badelj, che già Sabatini aveva provato a prendere per la Roma prima di scontrarsi con le alte richieste della Fiorentina. Ora però le condizioni sono cambiate perché Badelj va in scadenza a giugno ed è stato cercato dalla Lazio e anche dall’Inter, dove lavora il suo principale estimatore: Luciano Spalletti.
INCREMENTO – Tornando a Florenzi, anche questo contratto è stato curiosamente rinnovato a gennaio, nel 2015, per una cifra che si aggira sui 2 milioni netti a stagione. Per ottenere il prolungamento e tenere lontane le tentazioni, ovviamente, la Roma dovrà fare uno sforzo e alzare l’asticella, avvicinando lo stipendio di Florenzi a quello dei migliori giocatori della rosa. In qualche modo una soluzione si troverà. Se si è preso tempo, se si è arrivati a questo punto senza firme, è stato per una volontà comune: a seguito del doppio grave infortunio al ginocchio, Florenzi ha preferito concentrarsi sulla tabella di recupero prima di dedicarsi alle questioni contrattuali. Ma adesso che i problemi fisici sono stati superati, la Roma vuole blindarlo con l’idea esplicita di tramandargli la fascia nel filone ideale dei romanisti di Trigoria: dagli Anni 80, se non per brevi periodi, non c’è mai stato un capitano della Roma che non fosse romano e romanista. In una società che mira al futuro senza trascurare la tradizione, il senso di appartenenza è una certezza inalienabile