Dopo la vittoria contro la Juventus, a Trigoria si è tornati a respirare un’area più serena e con essa soprattutto una rinnovata consapevolezza nei mezzi di una squadra, che ai nastri di partenza, si presenta per il terzo anno consecutivo nel novero dell’elite italiano.
Come non era stata indicativa in senso assoluto e in negativo la gara del Bentegodi, oggi non bisogna lasciarsi trasportare da un entusiasmo smodato per la vittoria casalinga contro i bianconeri, ma di certo Rudi Garcia può ritenersi moderatamente soddisfatto, non solo per l’atteggiamento complessivo della squadra, ma anche per le prestazioni dei singoli, che hanno risposto in pieno alle richieste del tecnico.
Tra queste spicca quella di un ragazzo spagnolo, arrivato un po’ in sordina nella prima fase del tortuoso mercato estivo giallorosso e che invece potrebbe rivelarsi un’arma straordinariamente efficace: Iago Falque Silva è uno dei dieci volti nuovi giunti nella Capitale al termine dell’ultima sessione di calciomercato, ma il suo acquisto è stato irrimediabilmente sottovalutato e annacquato dalle ansie dovute al riscatto di Nainggolan (poi avvenuto) e alla ricerca del famoso centravanti, individuato ad inizio agosto in Edin Dzeko.
Dopo un inizio di carriera errante in giro per l’Europa, dalle giovanili di Barça e Real, all’approdo in bianconero, passando per le sfortunate apparizioni britanniche con le maglie di Tottenham e Soutampton, Iago è riuscito a ritagliarsi uno spazio importante lo scorso anno a Genova, dove è esploso in seguito alla continuità di prestazione trovata con le maglie di Almeria e Rayo Vallecano: alla corte di Gasperini l’esterno spagnolo ha messo insieme la bellezza di 33 presenze, condite da 13 gol (alcuni spettacolari) e 6 assist in 2421 minuti complessivi, divenendo in poche settimane uno dei protagonisti assoluti dell’ennesima stagione positiva del Grifone.
Ala destra rapida, baricentro basso e grande velocità d’esecuzione, il piede sinistro è raffinato e preciso come quello di tutti gli spagnoli di ultima generazione, ma si sbaglia se si crede che Iago Falque sia solo un esterno offensivo, concentrato esclusivamente ed egoisticamente sulle proiezioni d’attacco: lo spagnolo si è meritato in questi mesi l’appellativo di “equilibratore” per la sua capacità di disturbare le discese dei terzini e degli esterni offensivi avversari, con la stessa qualità e costanza di come attacca gli spazi.
Ad agevolarlo in questo doppio compito, non solo un fisico brevilineo e agile, ma anche la formazione giovanile nel ruolo di esterno di centrocampo puro, che evidentemente gli ha conferito quella maggior disciplina tattica, che oggi mostra ad altissimi livelli in Serie A.
Fase di non possesso e fase di possesso sono i due momenti topici di una partita e la sensazione è che Garcia abbia trovato domenica – dopo le prove generali contro il Siviglia poi sconfessate a Verona – l’assetto offensivo giusto per riconsegnare al popolo romanista una Roma bella e vincente: Dzeko, il centravanti vero, che mancava da anni a finalizzare il lavoro della squadra; Salah, l’esterno d’attacco di destra che dalla trequarti in su ha il compito di creare scompiglio e pericoli costanti alla retroguardia offensiva, con le sue discese palla al piede; Iago a sinistra, capace di mettere palloni deliziosi per la testa dei compagni e allo stesso tempo di ripiegare in zona difensiva con una costanza scientifica.
Non è un caso che – al di là della scarsa condizione di forma mostrata dalla truppa di Allegri – Lichsteiner, uno dei migliori fluidificanti europei in questo momento, non abbia mai trovato la profondità alle spalle della difesa giallorossa.
Dai tempi del primo Taddei spallettiano, forse, la Roma non disponeva in rosa di un attaccante laterale in grado di combinare al meglio tutte queste qualità e piano piano sta emergendo, sotto gli occhi di tutti, il motivo per cui Iago Falque abbia scalato rapidamente le gerarchie nella testa del mister francese, assurgendo ora al ruolo di titolare sulla fascia sinistra.
I dati relativi alla prestazione dello spagnolo nell’ultimo match contro la Juve confermano la descrizione di cui sopra: negli 89 minuti disputati alla prima ufficiale all’Olimpico, Iago Falque ha giocato ben 52 palloni (solo Salah in attacco ha fatto meglio con 56), con 40 passaggi ai compagni – segno che si tratta non di un solista, ma di un calciatore che cerca costantemente lo scambio ravvicinato – di cui l’82,5% di passaggi riusciti, oltre all’assist vincente per la testa di Edin Dzeko.
Numeri che indiscutibilmente rendono Iago Falque un giocatore essenziale per la manovra della Roma e l’equilibrio della squadra, nonostante dallo schema di gioco – tratto dal report ufficiale sulle statistiche del match contro la Juve – lo spagnolo appaia il giallorosso più avanzato dell’intero undici titolare, nelle posizioni medie dell’incontro.
Attacco e difesa concentrate in un metro e 74 centrimetri di classe spagnola, con la sensazione che gli 8 milioni pagati dalla Roma per il suo cartellino dal Genoa, possano rapidamente raddoppiarsi, per la felicità di Walter Sabatini, Rudi Garcia e di tutti i tifosi della Roma.