IL TEMPO (F. SCHITO) – La Roma ritrova fiducia in Sardegna. I giallorossi, dopo aver faticato in Europa League strappando la qualificazione contro il Gent, vincono in campionato contro un Cagliari in crisi, e lo fanno con tanti nuovi innesti.
Lo aveva detto alla vigilia Fonseca, tanta stanchezza da smaltire, troppi impegni ravvicinati e la necessità di fare punti per non far scappare l’Atalanta: «Era importante le parole del tecnico – e difficile vincere qui contro una squadra fortissima. Ma era più importante confermare che la squadra era in un buon momento, sento che i giocatori tornano ad avere fiducia e a giocare come voglio. Abbiamo avuto cinque occasioni prima del gol di Kalinic, è quello che voglio dalla squadra. Di negativo c’è che abbiamo pensato che era finita dopo il terzo gol, dobbiamo cambiare questo tipo di mentalità perché abbiamo fatto una gara in cui potevamo fare 5 o 6 gol».
Senza Dzeko, a cui il tecnico ha concesso un turno di riposo, è stato Kalinic a vestire la maglia del bomber segnano i primi due gol della sua avventura giallorossa: «Abbiamo cambiato 5 giocatori perché abbiamo giocato con il Gent giovedì, avevamo giocatori stanchi come Dzeko. Ho schierato Kalinic perché si sta allenando bene, non solo lui, anche gli altri hanno fatto una buona partita». Tra questi ci sono Villar e Bruno Peres: «Villar è un giocatore di grande qualità. Non dimentichiamo che è un ragazzo che giocava nel secondo campionato spagnolo. Bruno deve migliorare difensivamente, ma ha la capacità di uscire dalla pressione che per me è molto importante. Deve anche reagire più velocemente quando perde palla». Un plauso particolare va a Mkhitaryan, vera arma in più per Fonseca: «Sta tornando molto bene, ha fatto una bellissima partita, sta migliorando giorno dopo giorno ed è un giocatore importante».
L’obiettivo per la Roma rimane legato al quarto posto: «L’Atalanta è molto forte, devo dirlo. Offensivamente è impressionante ed è in un buon momento. Noi vogliamo lottare fino alla fine per agganciare il quarto posto. Dobbiamo crederci, lottare e giocare, ma attenzione al Napoli che sta tornando e al Milan». Per arrivare in Champions, si può passare anche dalla vittoria dell’Europa League: «Prima dobbiamo vincere contro il Siviglia che è fortissimo. Poi pensiamo partita dopo partita. Pensare alla finale, è una pressione che non ci fa bene».