Francesco è tornato 81 giorni dopo. E grazie a Del Piero…

Francesco è tornato 81 giorni dopo. E grazie a Del Piero…

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GAZZETTA DELLO SPORT – A. CATAPANO – Al minuto 41 del secondo tempo in realtà sono passati 81 lunghissimi giorni. Sfiancato da tanta attesa, lo stadio Olimpico viene giù. Luis Enrique abbraccia chiunque gli capiti a tiro, i giocatori vanno tutti sotto la Sud, la gente è impazzita e pure felice. È una liberazione romanista, dopo tante amarezze. Un istante prima, ha segnato Ale Del Piero, alla Lazio. Un istante dopo, a queste latitudini, risorge il mito di Francesco Totti. Due amici, due campioni, due bandiere, le ultime rimaste. Si sfideranno il 22 aprile a Torino, forse per l’ultima volta. Intanto, che bello che il calcio continui a regalare un po’ di romanticismo. «Sono stati cinque minuti bellissimi, e magari fosse così tutte le domeniche — sorride Totti —: sono contento per Ale, se lo merita. Sono più contento per me, che non segnavo da una vita, e ho fatto un gol pesantissimo, che ci riporta in corsa per la Champions». Anche grazie a Del Piero, davvero un amico: il suo gol ferma la Lazio e consente l’ennesimo avvicinamento della Roma al terzo posto.

Che numeri La quinta rete stagionale, 81 giorni dopo la doppietta al Cesena. Il 212° gol in Serie A, solo quattro in meno di Altafini e Meazza. Il 267° con la maglia della Roma, di cui, da ieri sera, torna ad essere il re. Non più solo simbolo un po’ ammaccato, ma finalmente protagonista, come e più di Osvaldo, l’altro ciclone della serata giallorossa. In quella rivendicazione — «Ho fatto un gol pesantissimo» — c’è tutto l’orgoglio di essere tornato il Totti di un tempo: bandiera che continua a sventolare, ma soprattutto campione ancora decisivo. E capitano vero, quando dice, senza ipocrisie: «A Lecce abbiamo perso tutti, anch’io che non c’ero. Una partita vergognosa. Non era la vera Roma, non era possibile. E non è stata solo colpa di Luis Enrique, lui è una persona vera e si assume sempre le sue responsabilità. Ma è stata colpa di tutti, me per primo».

Avanti tutta Giù il cappello, su la testa. «Questa è la vera Roma: una grande squadra che deve ambire a grandi traguardi — sentenzia Totti —. A Lecce eravamo scesi in campo poco concentrati, e così puoi fare una figuraccia con chiunque. Stavolta abbiamo dato tutti il 101%. Davanti al nostro pubblico ci viene più facile. Non è la prima volta che ci troviamo a -4 dalla Lazio terza: possiamo farcela, a patto di trovare la continuità e la cattiveria che ci sono mancate per tutta la stagione. Abbiamo accorciato la distanza, ora accorciamola un altro po’». Semplicemente… Totti.

 

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