Friedkin vuole di più dalla Roma. Al terzo giro di boa della sosta per le nazionali i giallorossi sono solo al settimo posto in campionato, ma ad appena tre punti di distanza dall’obiettivo Champions League (sempre se non dovesse spuntare un quinto slot per la qualificazione di un’altra italiana), fissato dalla proprietà come traguardo da dover raggiungere al termine della stagione.
L’asticella, posta su questa misura dopo l’arrivo di Lukaku, è alta e quindi, anche in considerazione dell’improvviso stop in casa dello Slavia Praga che ha rimesso del tutto in discussione l’accesso diretto agli ottavi di Europa League, la presidenza vuole uno scatto in avanti. Ad ottobre la formazione di Mourinho si era rimessa in carreggiata con cinque vittorie consecutive, ma nelle ultime quattro partite disputate l’andamento è stato altalenante.
Come scrive il Tempo, alla ripresa dopo lo stop c’è bisogno di fare meglio per dare soddisfazione ai vertici societari, con un calendario fitto di impegni (e di big match) fino alla fine del girone d’andata. L’incertezza su quello che sarà il cammino non ha fatto emergere novità sulle scelte per gli accordi in scadenza di due dei perni del progetto tecnico, l’allenatore e il general manager. Mourinho è disposto ad aspettare fino a febbraio per ricevere un segnale dai Friedkin, mentre per ora sono ferme le acque sul futuro di Tiago Pinto, con il tema che però non assume al momento i contorni dell’urgenza.
Pinto, che mercoledì sarà intervistato al Social Football Summit, tiene poi un occhio aperto sul mercato dei difensori, con tanti giocatori che vengono offerti dai loro agenti, ultimo Badiashile, che in questa stagione, tra scelte tecniche e infortuni, ha giocato solo una volta con la maglia del Chelsea. Dal campo: Smalling, Pellegrini, Spinazzola e Renato Sanches nelle scorse ore si sono affacciati a Trigoria nonostante i giorni di riposo. Si avvicina il rientro di Kumbulla.