CORRIERE DELLA SERA – B. TUCCI – Habemus mister, dicono in tono ironico i tifosi della Roma. Dunque, sarà proprio Rudi Garcia il nuovo allenatore della squadra giallorossa. Uno straniero, l’esatto contrario di quel che gridava la gran parte della tifoseria. Dopo le brutte esperienze del passato, volevano un nostrano in grado di interpretare in modo consono il gioco italiano. Giusto, sbagliato? Chissà? Però, non si può dar torto a coloro che ricordano la monotonia di Luis Enrique e la stravaganza di Zeman. Così, nemmeno ha messo piede a Trigoria, il nuovo allenatore è già nel ciclone. Le ragioni di tanto disfattismo? Chi viene da lontano deve per forza di cosa ambientarsi e digerire i vizi e le virtù del nostro football. Un anno di tempo? Ad essere ottimisti, soprattutto perché Roma è per natura una città difficile.
Ricordate Flaiano? Il terzo giorno, persino il marziano, giunto all’ombra del Colosseo, fu messo da parte e pregato di «non scocciare». Ed allora, i tifosi immaginano un altro anno di sofferenze e di patemi d’animo. Con gli alti e bassi propri della Roma e con quell’alternarsi di risultati che manda in bestia pure il più pacifico degli abitanti della curva Sud. Al contrario, se fosse arrivato un italiano, queste peripezie (probabilmente) non si sarebbero verificate e si poteva sperare di entrare in una lotta fra le prime della classe. È vero, sono congetture. Ma a Roma questo succede e la realtà non può essere dimenticata. Con l’arrivo di Rudi Garcia non ci sono più scusanti per i dirigenti di Trigoria. Ora, lasciando stare i progetti (finiti come sappiamo), si cerchi di programmare il futuro bene ed in fretta, di modo da recuperare il terreno perduto. La Roma ha bisogno di tre o quattro giocatori che le cambino il volto. Soprattutto in difesa, dove ha ballato ininterrottamente. E poi, ci sarà la necessità di sfoltire la rosa, visto che alcuni elementi o hanno deluso o hanno reso solo in parte quel che si sperava. Insomma, Garcia avrà il suo daffare. Ed i tifosi avranno il dovere di aiutarlo. Chiedo scusa alla Lazio ed a quanti la amano per le poche righe che le riserviamo. Però, non dimentichiamo lo scudetto vinto dalla Primavera. È così che si costruiscono le società e si creano i nuovi campioni. Ed in quella squadra ce ne sono tanti che potrebbero esplodere e dare garanzie per l’avvenire.