Giovanni De Carlo, spunta De Rossi tra le telefonate

Giovanni De Carlo, spunta De Rossi tra le telefonate

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ROMA  INTERCome riportato da Repubblica.it, emerge anche il nome di Daniele De Rossi tra le conoscenze di Giovanni De Carlo, uno degli uomini coinvolti nella maxi inchiesta che ha coinvolto Roma negli ultimi giorni. Questo un estratto dell’articolo:


GLI AGGANCI COL MONDO DELLO SPETTACOLO E DELLO SPORT

C’è poi un personaggio che emerge, con prepotenza, dalla lettura delle carte. Si tratta di Giovanni De Carlo, 39 anni, conosciuto in tutta Roma Nord col soprannome di “Giovannone”, che si è costituito ieri a Fiumicino (nono è indagato per mafia, ma solo per trasferimento fraudolento di beni). È l’uomo di cui Ernesto Diotallevi, altro ex arnese dell’universo della Banda della Magliana, parlava così, nel dicembre del 2012: “Teoricamente il boss a Roma sono io, materialmente è lui”. Sono ricostruiti i suoi contatti con il centrocampista della Roma Daniele De Rossi e il suo ex compagno di squadra Medhi Benatia, nonché con Gigi D’Alessio, Teo Mammucari, Belen Rodriguez e alcune showgirl mogli di calciatori, come le compagne di Mattia Destro della Roma e Blerim Dzemaili del Napoli. Per quanto riguarda Mammucari, in un’informativa del Ros dello scorso luglio si fa riferimento a “numerose telefonate registrate tra lo showman e De Carlo, con l’artista che chiedeva sostanze dopanti per la palestra, in particolare Gh, un ormone per la crescita”.

Alle 3 del mattino del 30 settembre 2013, Daniele De Rossi, chiama al telefonino Giovanni De Carlo. La circostanza, priva di rilievo penale, è riportata nell’informativa dello scorso luglio del Ros in cui si dice che De Carlo “rispondendo a due tentativi di chiamata fatti poco prima” dal centrocampista giallorosso cercava De Rossi “chiedendogli di cosa avesse bisogno”. Il giocatore – annotano i carabinieri – gli riferiva di averlo contattato in quanto, assieme al compagno di squadra Mehdi Benatia, aveva avuto poco prima una discussione con un ragazzo all’interno di un locale notturno e temendo ulteriori conseguenze aveva pensato a De Carlo. Nella parte di conversazione citata dai militari, De Rossi aveva spiegato: “No, avevo pensato che aveva chiamato qualche malandrino… qualche coattone… ho detto famme sentì Giovanni”. Nel frattempo però era intervenuta la polizia e di De Carlo non c’era stato più bisogno. Ma lo stesso De Carlo “dando prova di grande confidenza, gli confermava di poter contare sempre sul suo aiuto: ‘chiamame sempre… bravo! Hai fatto bene Danie’, amico mio”.

LE CONOSCENZE DI CARMINATI
Tra le persone di sua conoscenza, spunta anche il marito di Rosella Sensi (ex presidente della A. S. Roma) Marco Staffoli. “Le relazioni instauratesi favorite dalla comune consoscenza di Mario Corsi (ex Nar, conduttore radiofonico)”. E lui sapeva con chi aveva a che fare. “Non vedo l’ora di andare su qualche libro!”, dice sprezzante a Brugia, il braccio destro del guercio. Nelle carte sono ricostruiti poi i rapporti con l’imprenditore romano di destra Erasmo Cinque (già coinvolto nell’inchiesta del Mose di Venezia), con Lorenzo Cola, ex consulente di Finmeccanica.

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