La Gazzetta dello Sport (M.Cecchini) – I “Mourinhologi” trovano che quello che ieri si è presentato al Campidoglio sia una versione più matura dell’allenatore. “Nulla viene dal nulla e nulla ritorna nel nulla” mormora con espressione assorta. Stupisce che le uniche vittime dei graffi di Mourinho siano un grande amore (Inter) e un grande nemico (Conte). Il club nerazzurro non viene nominato ma si esprime in questo modo: “I Friedkin non vogliono un successo isolato, ma arrivare in alto e rimanere lì. Questo è più difficile. La vittoria isolata è facile. E’ ancora più facile se tu vinci e non hai soldi per pagare gli stipendi“. Chiaro accenno alle difficoltà economiche dell’Inter. Ancora più chiara la frecciata a Conte: “Ci sono allenatori nelle storie dei club che non devi paragonare mai. Qui si parla di Liedholm o di Capello e non devono essere paragonati con nessuno. Se parli dell’Inter, non devi paragonare nessuno con me o con Herrera“. Poi un’altra frase ad effetto: “Non è la Roma di Mourinho, ma dei romanisti“. La costruzione della nuova Roma potrebbe passare anche da nuove battaglie che lo vedano in prima fila: “Io sono l’allenatore della Roma. Non voglio essere niente di più, c’è tanto da fare qui. Mi voglio divertire e possiamo far divertire“.