IL ROMANISTA – Sono gli stati generali della Roma, il luogo e il tempo in cui si condividono le strategie di medio e lungo periodo […]. L’input che arriva dalle società, nelle diverse anime che abbiamo ascoltato in questi giorni, è lo stesso: «Non è un summit, non prendiamo decisioni particolari, non c’è un argomento principale all’ordine del giorno» […]. Qualcuno a Boston è già stato e qualcuno sta per arrivare. Ad esempio, il direttore generale Baldissoni è andato ed è tornato già ieri, mentre Francesco Calvo è ancora lì e tornerà domani mentre Fienga e Monchi sono in partenza oggi e stasera saranno negli Usa (quando in Italia sarà notte fonda) e dunque domani affronteranno le rispettive riunioni.
Con Baldissoni ovviamente le questioni sono tutte aperte, senza distinzioni per settore […] Logico che il dg abbia affrontato col presidente i macrotemi (per esempio le uscite dai ranghi dell’amministratore delegato Gandini e di Baldini dal Comitato Esecutivo dalla società), le prospettive realistiche e quelle pessimistiche sulla vicenda dello stadio (ma in società si nutre grande ottimismo dopo le aperture più recenti dell’amministrazione comunale) e ovviamente i conti generali della società […]. Ma anche i microtemi che poi sono stati singolarmente trattati nelle altre riunioni degli altri comparti sono stati ovviamente oggetto dell’aggiornamento che Baldissoni ha fatto a Pallotta, al di là delle comunicazioni del Comitato Esecutivo che con la consueta modalità della Conference call si era riunito lo scorso 3 ottobre.
Oggi, dicevamo, arriveranno a Boston anche Monchi e Fienga. Logico immaginare che le strategie prossime venture della Roma sul mercato – e magari il budget della sessione invernale – dipenderanno anche dalle strategie che verranno condivise oggi. Ma ovviamente da Trigoria l’ordine è minimizzare: «È la solita riunione che facciamo quando c’è la sosta della Nazionale, a volte la facciamo in conference, a volte ci vediamo di persona, magari a Londra, oppure a Boston o a Roma». Londra, da quando Baldini non è più nel cuore pulsante del motore giallorosso, resta un po’ fuori mano. A Roma Pallotta non poteva venire, così si sono mossi tutti i dirigenti per andare a Boston […].