IL TEMPO (E. MENGHI) – Non si placa la rabbia ultras. Dopo la contestazione a Trigoria al rientro da Firenze, la curva semideserta in segno di protesta contro il Milan e i cori insultanti nei confronti del presidente, i dirigenti e i giocatori, Kolarov in primis (coccolato da De Rossi sui social: «Fratello mio», gli ha scritto in serbo), a mandare un altro segnale sono i Boys Roma, che diserteranno la trasferta di Verona.
L’annuncio è arrivato ieri con un comunicato in cui si ribadisce che «l’attaccamento a questi colori non è mai stato messo in discussione dai risultati riportati in campo. Per questo siamo stanchi di accettare che la nostra maglia venga indossata da esseri privi di dignità, umiltà e carattere, senza tralasciare l’indifferenza di una società ridicola e assente. A Verona sugli spalti non ci saremo. Il nostro amore non ha mai preteso grandiosi traguardi, ma semplicemente un rispetto necessario che ad oggi non c’è». Lo stesso rispetto chiesto tramite gli striscioni esposti domenica in Sud.
Al momento sono poche centinaia i biglietti venduti per il Bentegodi e c’è il rischio di vedere mezzo vuoto il settore ospiti, storicamente tutto colorato di giallorosso. Si preparano a riempire il loro spicchio di Olimpico, invece, i tifosi del Porto: saranno almeno 4 mila.