CORRIERE DELLO SPORT – R. MAIDA – L’hanno preso per due motivi: esperienza e versatilità. Vasilis Torosidis ha giocato 54 partite nella nazionale greca e 20 in Champions League, senza mai essere stato messo in discussione. E ha trovato posto in molti ruoli: terzino destro, la sua zona naturale, terzino sinistro, la posizione che occupa in nazionale, ma anche difensore centrale, centrocampista e addirittura attaccante esterno. Alto 1.86, è un tipico esterno zemaniano: tanta corsa, tanta spinta e un buon tiro. Qualcosa di simile a Marco Cassetti, che la Roma ricorda bene, con meno attenzione alla copertura.
L’ESPLOSIONE – Nato il 10 giugno 1985 a Xanthi, cittadina di confine tra Grecia, Turchia e Bulgaria, è stato lanciato dalla squadra di casa. Nel 2007, sempre a gennaio, è stato notato dall’Olympiacos che l’ha acquistato e lo ha reso importante, facendogli firmare un contratto con clausola rescissoria da 7 milioni. Dopo il ritiro di Nikopolidis, il portiere-leggenda del calcio greco, è diventato anche capitano della squadra, che ha condotto alla conquista di cinque campionati greci, tre coppe e una supercoppa. (…)
INTERNAZIONALE – Peccato perché per il resto nella sua carriera non ci sono altre macchie. Con la Grecia, Torosidis ha giocato due Europei e un Mondiale, segnando in Sudafrica il gol (2-1 contro la Nigeria) che ha regalato al suo Paese la prima vittoria in una coppa del mondo. Per essere un difensore – almeno in partenza – di reti ne ha fatte parecchie in carriera: 26, di cui 7 in nazionale. Non ha fatto in tempo a incontrare la Roma in Champions (nell’autunno 2006 giocava ancora nello Xanthi) ma ha già vinto…un derby all’Olimpico: il 28 novembre 2007 giocò titolare contro la Lazio battendola 2-1 in Champions League. Un buon ricordo da presentare nel curriculum.