Grande settimana di tennis maschile quella appena conclusa. Si giocavano 3 tornei ATP 500: Rotterdam, San Paolo e San Jose.
Cominciamo con il risultato più importante per gli appassionati della racchetta: il ritorno alla vittoria di Rafa Nadal. Dopo aver subito l’onta della sconfitta a Vina Del Mar, il mancino spagnolo ha puntato su San Paolo per tornare al successo in un torneo del circuito maggiore. Il rendimento di gioco del numero 5 del mondo però, non è, decisamente, quello dei tempi migliori. A tratti ancora lento e sicuramente meno grintoso del solito, Nadal ha favorito della scarsa competitività dei suoi avversari nell’arco del torneo: Souza, Berlocq, Alund e il redivivo Nalbandian, 6-2 6-3 il risultato della finale, non possono essere test provanti le reali condizioni dello spagnolo. Detto ciò è un piacere per chiunque vederlo tornare al trionfo, il numero 51 della sua incredibile carriera, con la speranza di vederlo tornare al top della forma molto presto.
Dal Brasile ci spostiamo a Rotterdam, dove Juan Martin Del Potro, in una forma strepitosa, ha portato a casa il primo torneo dell’anno. Incredibile il percorso dell’argentino nel torneo olandese: nessun set perso, ma soprattutto 40 game vinti consecutivamente al servizio senza subire un break. Sotto i colpi del gigante di Tandil, sembra di rivedere quelli che hanno piegato Federer in finale agli Us Open nel 2009, sono caduti in ordine: Monfils, Gulbis, Dimitrov e in finale Julien Benneteau, 7-6(2) 6-3, autore comunque di uno splendido torneo in cui ha avuto il merito di sconfiggere il detentore del titolo Roger Federer ai quarti di finale. Per Del Potro si tratta del quattordicesimo torneo vinto in carriera.
Ultimo, ma solo a livello temporale non di importanza, è da segnalare il trionfo del canadese Milos Raonic nel torneo di San Jose negli Stati Uniti. Il giovane tennista natio di Podgorica, vince per la terza volta consecutiva il torneo americano ( 4 in totale i suoi successi sul circuito maggiore), battendo in finale uno splendido Tommy Haas con il punteggio di 6-4 6-3. Raonic si dimostra ancora una volta un giocatore solidissimo, dotato di un servizio e di un dritto che non smettono di migliorare tanto da renderlo uno dei probabili futuri top 10 al mondo, tredicesimo al momento. La sua unica “pecca” è la scarsa resistenza, tipica dei giocatori molto alti, che lo rendono meno pericoloso nei tornei dello Slam, ma a 22 anni non può che lavorare sodo e migliorare il proprio gioco e la sua condizione atletica.