Guidolin: “Tenetevi stretto Luis, tra qualche anno sarà il numero 1”

Guidolin: “Tenetevi stretto Luis, tra qualche anno sarà il numero 1”

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IL ROMANISTA – C. ZUCCHELLI – «Io vi consiglio di tenervelo stretto, perché Luis Enrique è un grande allenatore, con una splendida idea di calcio e nel giro di qualche anno rischia seriamente di diventare il più forte di tutti.

A me piace, sarà perché è un amante della bicicletta come me, ed è anche un mio amico. Amo il calcio italiano e per questo spero che lui resti a lungo e non vada all’estero. Mi piace come fa giocare la Roma, mi piace l’idea sua e della società di far crescere i giovani accanto a campioni affermati come Totti e De Rossi e credo che le loro idee saranno vincenti». Vanno scritte così le parole di Francesco Guidolin in conferenza stampa. Senza interruzioni. In tanti, nel corso di questi mesi, si sono complimentati con l’allenatore spagnolo. Ma nessuno lo ha fatto con la convinzione del tecnico dell’Udinese. Senza retorica, dopo aver affrontato la Roma e averla anche battuta al Friuli, Guidolin ha parlato del tecnico che ha avuto modo di conoscere meglio a Coverciano, durante quelle riunioni tra allenatori che vengono organizzate durante il campionato. Un mese e mezzo fa c’è stata l’ultima e il discorso di Luis Enrique, mai reso pubblico, ha conquistato parecchi colleghi. Guidolin su tutti: «Confermo quanto detto dopo la partita d’andata. Oggi (ieri, ndr) ho notato una crescita della Roma che, ad essere sincero, avrebbe meritato di chiudere il primo tempo in vantaggio. Nella ripresa invece noi siamo andati meglio e pensavo che saremmo riusciti a pareggiare. Poi è arrivata la zampata di Totti». Un campione che ha approfittato di un errore di un altro big come Di Natale. Guidolin difende il suo capitano: «Per quanto dà e ha dato all’Udinese ne potrebbe fare altri di errori del genere. Io lo difenderò sempre». E anche qui Guidolin tira in ballo Luis Enrique: «L’ho sentito prendersi tutte le responsabilità del ko di Lecce ed è così che deve fare un grande allenatore. In privato vanno bene le critiche, ma la squadra va sempre difesa. Anche perché se e quando sbaglia un giocatore siamo soprattutto noi allenatori i colpevoli» (…)

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