IL MESSAGGERO (S. CARINA) – Rilancio sì, rilancio no. Tutto ruota, come al solito, attorno a Dzeko. Quella appena iniziata doveva essere la settimana del dentro o fuori. Da Milano trapelava infatti come fosse imminente la nuova offerta dell’Inter. Oggi, al massimo domani. E invece ieri, sui blocchi di partenza, c’è stata l’ennesima frenata. Più mediatica che altro. Dall’Inter è trapelato infatti che per ora non ci sarà nessun rilancio. E che 20 milioni, sono una valutazione eccessiva. Messaggi chiari ma anche abbastanza preventivabili. L’acquisto di Lukaku, infatti, ha cambiato i rapporti di forza sul mercato. Edin se ne dovrà fare una ragione. Il feeling con il centravanti belga che corre sui social al ritmo di like, può attendere.
IL PARADOSSO – Attesa, tra l’altro, è la parola d’ordine in questo mercato. Nessuno fa la prima mossa. Petrachi almeno, è sicuro che non resterà a mani vuote: Higuain o Icardi, a seconda degli incastri. Oppure Dzeko. Sì, proprio Edin che continua fare gol. A segno anche ieri, contro il Real. C’è un’ipotesi che sinora in pochi hanno preso in considerazione che potrebbe complicare ulteriormente le porte dell’Inter al bosniaco. Se infatti andasse in porto lo scambio Icardi-Dybala (difficile, ndc), a Trigoria non hanno certezze che poi l’Inter chiuderebbe il cerchio acquistando Edin. E soprattutto Higuain, considerando che il connazionale è praticamente fermo da mesi – al netto di qualche allenamento – potrebbe decidere di puntare i piedi (come già sta facendo) e rimanere comunque a Torino e provare a giocarsi il posto con Icardi. È di certo una partita a scacchi logorante che si può chiudere in anticipo soltanto se la Roma decide di tirarsi fuori. Come? Tenendosi Dzeko. Scenario che appare per ora difficile. Non impossibile.
LOVREN, SI TRATTA – Non sapere se e quanto bisognerà investire per il centravanti, inevitabilmente blocca anche il mercato sul difensore. Con Alderwereild schierato titolare nel debutto in Premier da Pochettino, si assottigliano ancor di più le speranze di arrivare al belga. Al momento il profilo più vicino pare essere quello di Lovren. Ma soltanto perché è un calciatore che non rientra più nei piani del Liverpool. Anche con lui, infatti, va trovata un’intesa. L’entourage chiede un quadriennale da 4 milioni, la Roma offre un triennale con opzione per il quarto a poco più di tre. Da Torino, Rugani è uno dei sei esuberi dei quali ha parlato candidamente Sarri nel post-gara con l’Atletico Madrid. Al netto delle questioni tecniche (non viene ritenuto l’optimum, difettando in velocità), sarebbe singolare se ora la Juventus accettasse un prestito dopo che ha rifiutato una formula analoga dall’Arsenal (che prevedeva tra l’altro l’obbligo di riscatto a 32 milioni qualora i Gunners si fossero qualificati in Champions).
GIALLO OLSEN – Come se non bastasse, anche le operazioni in uscita si bloccano sul traguardo. Prima Defrel al Cagliari, ora Olsen al Montpellier. Ieri, poco prima dell’inizio della gara contro il Real Madrid, un tweet della Real Sociedad ha preso tutti in contropiede: «Il club ha autorizzato il portiere Geronimo Rulli a volare a Montpellier per sottoporsi alle visite mediche con il club francese». Apriti cielo. E Olsen? A meno di nuove sorprese, resta per ora a Trigoria. Motivo della beffa, visto che da 4 giorni era stata trovata l’intesa tra i club (1,2 per il prestito + 7 per il riscatto)? Centomila euro destinati agli agenti di commissioni.