Il 2018 di Perotti, un calvario senza fine: da gennaio ad oggi...

Il 2018 di Perotti, un calvario senza fine: da gennaio ad oggi 8 infortuni, 118 giorni di stop e 25 match ufficiali saltati

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FOCUS CGR“Diego Perotti vive il calcio con amore e passione, vogliamo riportarlo in campo nelle condizioni totalmente migliori che possano essere, per continuare un percorso dove non si fermi più. Psicologicamente va aiutato e noi lo faremo perché siamo qui apposta.” Queste le ultime, allarmanti, dichiarazioni di Eusebio Di Francesco, rilasciate più di un mese fa in conferenza stampa, sul conto dell’attaccante argentino. Da lì in poi silenzio assoluto sulle condizioni di Perotti, che ancora nelle ultime ore non è tornato stabilmente ad allenarsi in gruppo. Il dato inquietante di questa stagione spiega in maniera laconica le difficoltà di Perotti: sole due presenze con appena 118 minuti giocati.

DA TALISMANO A OLOGRAMMA – La parabola in giallorosso di Diego Perotti ha vissuto un andamento particolare: arrivato a gennaio 2016 dal Genoa, il ‘Monito’ risultò subito decisivo nel 4-2-3-1 di Spalletti, giostrando da falso nueve con Salah ed El Shaarawy sugli esterni. Gol, assist, giocate, rigori conquistati e una titolarità quasi assoluta anche nella seconda stagione, fino a quando Spalletti, preferendo un altro assetto tattico, lo relegò spesso in panchina, anche a causa di un infortunio muscolare trascurato.

Ho pensato spesso di smettere, per gli infortuni. A Siviglia, al Boca…”
(4 dicembre 2017) 

Gli infortuni, vero fardello che Perotti si porta dietro da anni, sin da quando a Siviglia per una serie consecutiva di stop, pensò addirittura di ritirarsi. Il gol decisivo sotto la Sud il 28 Maggio del 2017, che regalò alla Roma la qualificazione automatica alla Champions, sembrò rilanciare l’argentino che con Di Francesco lo scorso anno aveva trovato una continuità di rendimento straordinaria: 35 presenze stagionali, 8 gol – quasi tutti su azione, una rarità per il Monito che predilige l’assist alla segnatura per sua stessa ammissione – e 5 assist vincenti. A gennaio però è iniziata una storia diversa: dopo aver costituito con Kolarov una catena di sinistra formidabile e decisiva nei primi sei mesi di stagione, Perotti è entrato in un calvario fisico che ne ha condizionato prestazioni, rendimento, la possibilità di offrire il suo prezioso contributo nelle fasi finali della scorsa Champions, fino all’odierna, quasi totale sparizione, dal campo.

 “Con Spalletti non so se sarei rimasto, probabilmente no, non sarei rimasto. Spalletti a un certo punto non mi faceva giocare, ma la squadra andava bene”

CALVARIO 2018 – Il bilancio di quest’anno solare per Perotti è nero, nerissimo. dal 1 gennaio ad oggi, l’argentino ha subito 8 infortuni, di cui 6 muscolari e 2 articolari (alla caviglia), che gli sono costati complessivamente 118 giorni di stop. Sono 25 le gare ufficiali saltate, di cui 14 in questa stagione. Un momento molto delicato della carriera di Perotti, su cui probabilmente ha inciso a livello psicologico la mancata partecipazione al Mondiale, dopo che Sampaoli fino all’ultimo secondo con le pre-convocazioni di giugno, sembrava voler includere nella lista finale il nome dell’ex Genoa. La scorsa estate si sono rincorse molte voci di addio alla maglia giallorossa, ma l’argentino ha declinato più di una proposta, convinto di voler rispettare il suo contratto con la Roma in scadenza nel 2021. Con un sogno nel cassetto: il ritorno al Boca Juniors, che Perotti non ha mai nascosto e che potrebbe magari concretizzarsi, se a livello fisico non riuscisse più a riprendersi stabilmente e con continuità da qui alle prossime settimane…

“Ho ricordi dolorosi al Boca, un giorno vorrei tornare lì e chiudere la mia carriera in Argentina” – Radio Mitre 20 Settembre 2017 

 

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