LA REPUBBLICA (M. PINCI) – Il primo giorno della nuova vita di Francesco Totti sarà sabato. Il primo degli ultimi 25 anni senza un contratto da calciatore della Roma. Ma quel giorno non entrerà in vigore automaticamente l’incarico da dirigente concordato con l’ultimo rinnovo. Per un motivo molto semplice: quel contratto non esiste. O meglio: esiste un accordo privato, con durata — 6 anni — e compenso — 600mila euro netti — già concordati, ma ancora da trasformare in un documento da firmare e depositare. E cosa scriverci, è ancora da decidere. È passato un mese dalle lacrime dell’Olimpico, dall’addio al pallone sotto lo sguardo commosso di uno stadio, di una città e di un Paese intero in diretta tv, eppure Totti non ha ancora scelto cosa fare da grande. E se lo ha fatto, lo ha tenuto tra quei pensieri condivisi con pochissimi: la moglie Ilary, i figli Cristian e Chanel. Magari lo ha sussurrato all’orecchio della terzogenita, la piccola Isabel che a poco più di un anno difficilmente capirebbe oppure lo ha annunciato al fratello Riccardo. Certo è che non giocherà più: perché altrove “non si vede” e le offerte irrinunciabili erano promesse senza sostanza. Una, quella dei Tokyo Verdi, poteva al massimo strappare un sorriso.
Le condizioni per restare nella Roma, ecco le questioni da affrontare. Prima che partisse per le vacanze a Mykonos, Francesco e i dirigenti si sono parlati: il dg Baldissoni ha presentato al suo (ex) capitano la proposta ufficiale di un incarico, non da vice presidente ma “nell’area tecnica”, come previsto dagli accordi privati di 12 mesi fa. Tottiha risposto che ci avrebbe pensato durante la vacanza. E domani dovrebbe tornare: il club lo aspetta tra la fine della settimana e l’inizio della prossima per limare gli aspetti della sua nuova professione. La possibilità di imparare da Monchi un nuovo mestiere lo incuriosisce. E il ds spagnolo è contento di poter contare sulla conoscenza del calcio che ha Francesco, per affinarne le peculiarità. Ma quale lavoro sia davvero nelle sue corde non lo sa nessuno dei due: la proposta è di scoprire insieme quale sia il ruolo più adatto a Totti.
Certo nessuno pensa di mettergli fretta: anche perché la tensione dell’addio concentrata in quegli struggenti 40 minuti del 28 maggio, Totti se la portava dentro da mesi. Ora la sta facendo scivolare lentamente via: dicono si stia godendo i piaceri inediti di una vita “normale”, un piatto di pasta, un bicchiere di vino, anche a costo di prendere uno o due chili. Ma la spina non l’ha staccata del tutto: ha sentito al telefono il nuovo allenatore e suo ex compagno, Eusebio Di Francesco. Sono rimasti amici dai tempi in cui giocavano insieme — fu poi Francesco a suggerirlo come team manager 12 anni fa — e il tecnico gli ha detto che sarebbe contento di lavorare con lui. Ma non è con Di Francesco — né con il nuovo team manager Morgan De Sanctis, altro amico di Totti — che definirà le linee dell’incarico da dirigente. Di quello parlerà con i vertici della Roma. Subito dopo,Totti si prenderà ancora qualche giorno di ferie, per tornare ad agosto.
Insomma il ritiro di Pinzolo, dal 7 al 14 luglio tra le Dolomiti, sarà comunque il primo dal 1993 a oggi senza Francesco. Che rinuncerà a seguire la gestazione di una Roma rivoluzionata: con il terzino Karsdorp e forse Gonalons del Lione. Ma senza Salah — già del Liverpool nonostante compaia nella locandina diffusa anche in questi giorni — e senza Manolas, Paredes (allo Zenit) e Mario Rui, che ha un’offerta del Napoli, oltre ai nazionali, che torneranno in tempo per la trasferta americana. Gli organizzatori della tournée negli States sperano ovviamente nella presenza di Totti: in caso di accordo per il nuovo incarico, la Roma gli chiederà di prendervi parte: così fosse, lui non dirà no. È vero però che Francesco non accetterà il ruolo di ambasciatore immaginato per lui da James Pallotta. Ma sa di avere un potenziale a livello di immagine enorme e di doverlo mettere a disposizione della Roma, pur occupando un incarico “tecnico”. Per lo stesso motivo presto tornerà in vendita la sua maglia nei negozi della Roma: c’è in realtà un problema legato all’immagine, che impedirebbe l’esposizione negli store ufficiali di divise con il suo nome e il 10, dopo il ritiro. E anche questo Totti e la Roma potranno risolverlo con la firma del nuovo contratto.