IL MESSAGGERO (P. LIGUORI) – Che la corsa continui. Il derby è stato puro godimento, ma adesso ci sono nove partite di campionato, più la Coppa Italia, per dare un senso alla stagione. La zona Champions è quattro punti più su: non sono pochi, se si considera il ritmo di marcia eccezionale dell’Udinese. Fare calcoli è assolutamente inutile, per coltivare una legittima speranza è necessario ragionare come se per la Roma fossero altri tempi: sono necessarie nove vittorie, compresa la prima domani a Firenze. Detto cosi, fa impressione. Ma la qualità ritrovata dalla Roma di Totti e Montella rende possibile sognare. E il cuore messo in campo contro la Lazio, che occupava stabilmente la zona Champions fino a domenica scorsa, testimonia di un orgoglio giallorosso ancora intatto. Di fronte a difficoltà molto evidenti, il ritorno al centro della scena di capitan Totti è uno stimolo che arriva al momento più giusto. C’è un’aria nuova nella Roma di Montella, tutto sembra più semplice e sereno, con il ritorno al vecchio modulo e all’uso di parlarsi chiaro in faccia. Anche senza l’arrivo della nuova proprietà, il gruppo sembra uscito dalla transizione. Pensate alla naturalezza del ritorno di Doni, un titolare ritrovato che aveva la fiducia dei compagni, a quanto si era capito dalle parole di De Rossi. Ed anche Daniele, che salterà tre turni europei per squalifica, può ritrovare il morale mostrato al derby e confermare che il suo cuore sarà giallorosso per sempre. Firenze deve essere una conferma ai segnali di ottimismo. Attenzione, però, la Fiorentina sta andando bene e poi non ha il complesso giallorosso, come la Lazio di Reja. Ma la Roma può continuare la sua corsa. E chissà che anche Mexes, alla fine…