IL MESSAGGERO (E. TROTTA) – Agli osservatori del Milan è capitato di incrociare spesso, a Rio, i colleghi di Juventus e Fiorentina. Lucas Paquetà era infatti finito anche sui taccuini del club bianconero e di quello viola. Ma ad un certo punto i rossoneri hanno gareggiato da soli, riuscendo a concludere l’affare con il Flamengo martedì notte sulla base di 35 milioni di euro (con bonus spalmati su più anni). Un prezzo ritenuto eccessivo dal ds Paratici, disposto ad investire fino a 20 milioni. Solo il Paris Saint-Germain era intenzionato a rilanciare e ad avvicinarsi ancor di più alla clausola di 50 milioni, ma i buoni uffici di Leonardo con il club di Rio («verrà ufficializzato a gennaio», il suo annuncio) hanno permesso al dirigente di battere al fotofinish i parigini. L’affare Paquetà racchiude poi un altro curioso retroscena: il talento classe ’97 era stato proposto la scorsa estate da alcuni intermediari pure alla Roma. Ma pur stimando tecnicamente il calciatore, il ds Monchi non lo riteneva adatto a ricoprire il ruolo di attaccante esterno.