Giudicare Le Fée dai numeri – 0 gol e 1 assist – della sua ultima stagione al Rennes, non gli rende giustizia. Zozo il maghetto, come è stato soprannominato in patria, è il calciatore destinato a cambiare il passo del centrocampo della Roma, compassato e monocorde. Le Fée, destro naturale che sa calciare anche con il mancino, è uno che non si spaventa quando è sotto pressione e gli viene consegnato il pallone dai compagni. Chi pensa per i suoi trascorsi da trequartista possa essere un regista, non lo ha inquadrato a pieno. Può farlo, per carità, ma Enzo è perlopiù una mezzala e paradossalmente – visto il fisico non certo da corazziere (173 centimetri) – un mediano (127 palloni recuperati nell’ultima Ligue 1).
Non disdegna nemmeno il lancio lungo con percentuali di riuscita (77,4% per 48 completati) a dir poco lusinghiere. Silenzioso, determinato, freddo, è un ragazzo che difficilmente perde la calma e la posizione in campo, come testimoniano gli appena 3 cartellini gialli rimediati nelle 40 partite giocate tra campionato ed Europa League con il Rennes.
Come scrive il Messaggero, Ghisolfi, che lo conosce bene, ha voluto rischiare, consigliandolo dal primo giorno a De Rossi quando Daniele gli spiegava la necessità di individuare un elemento di gamba, veloce, capace di saltare l’uomo e regalare allo stesso tempo energia e qualità