CORRIERE DELLO SPORT (G. D’UBALDO) – L’ormai scontato divorzio con il Chelsea avvicina Carlo Ancelotti alla Roma. Il suo destino sembra ormai segnato e lo stesso allenatore si è confidato con persone di sua fiducia, ammettendo di considera chiusa la sua esperienza londinese. L’addio del tecnico di Reggiolo è scontato anche per i tabloid inglesi. Da anni Ancelotti insegue un sogno chiamato Roma. Da un punto di vista tecnico non è mai stato così vicino a quel sogno. A giugno sarà un allenatore libero. Quel sogno lo ha sfiorato due volte. Dieci anni fa, quando fu messo in preallarme proprio da Franco Baldini per guidare la Roma che aveva appena vinto lo scudetto con Capello. Il tecnico di Pieris poi decise di restare e Ancelotti, appena andato via dalla Juventus si preparò a tornare al Milan. Nel 2005 Bruno Conti cercò in tutti i modi di convincerlo ad accettare la panchina che aveva occupato lui per qualche settimana per salvare la squadra. Ancelotti fu tentato parecchio, ma alla fine restò al Milan.
IDEE – In un eventuale ritorno in Italia avrebbe motivazioni enormi. Ingrandite dall’orgoglio di fare bene a Roma, che è stata la città che ha amato quando era ragazzo. Ancelotti gioca con il 4-3-1-2 o il 4-3-2-1, l’albero di Natale che non piaceva a Berlusconi. Ha seguito le idee di Sacchi, le ha fatte sue. Come potrebbe essere la sua Roma? Al Chelsea non aveva uno staff di sua fiducia. Dall’Italia si era portato solo uno psicologo, Bruno De Michelis. A novembre Abramovich gli licenziò il suo principale collaboratore, Ray Wilkins, sostituito da un fedelissimo del patron russo, il nigeriano Michael Emenalo. Ancelotti ha avuto un forte sodalizio con Mauro Tassotti, che era il suo “secondo” al Milan. Tassotti, romano di San Basilio, potrebbe seguirlo a Roma visto che al Milan è in scadenza di contratto e il vero “secondo” di Allegri è Landucci. Tassotti al Milan guadagna 600.000 euro, ma gli proporranno una decurtazione. Ci sono i presupposti per pensare dopo trent’anni a un addio. Ma per lo staff il tecnico di Reggiolo non ha grosse esigenze. A parte un uomo di fiducia lascerebbe scegliere alla società.
CAPITANO – Ancelotti ha una grande stima di Francesco Totti, tra l’altro ricambiata. La sua Roma ruoterebbe intorno al capitano, del quale ha apprezzato l’applicazione nel lavoro e lo stato di forma raggiunto in questa stagione. Ma stima molto anche Borriello, che al Milan con lui ha fatto grandi cose. Ancelotti vorrebbe due “ fedelissimi”: Gigi Buffon, che ha avuto giovanissimo al Parma e Andrea Pirlo, il suo punto di riferimento in campo nel Milan. Per il primo c’è già un discorso avviato della Roma. Il secondo, che ha un contratto in scadenza con il club rossonero, ha un ingaggio importante e non è più giovanissimo. Due elementi che certamente non faciliteranno il suo eventuale arrivo alla Roma.
PUPILLI – Se Ancelotti dovesse accettare la corte della nuova società giallorossa proverebbe a portarsi due suoi uomini dal Chelsea. Si tratta di Malouda e Alex. Il primo è diventato un intoccabile per Ancelotti, dopo averlo rilanciato a Londra. Il francese sembrava vicinissimo alla Roma qualche anno fa, voluto da Spalletti. Alex è un difensore centrale, l’uomo giusto per sostituire Mexes. Entrambi sono in lista di partenza al Chelsea. Abramovich prepara un ribaltone.