Il piano di Friedkin: Allegri e Paratici

Il piano di Friedkin: Allegri e Paratici

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Lo sguardo dei Friedkin, padre e figlio, è rivolto anche alla panchina: d’accordo con il ceo Fienga, hanno scelto di non affrontare la questione allenatore dopo l’eliminazione dall’Europa League del 6 agosto, pur non scartando l’ipotesi Allegri, libero e disponibile. Fonseca viene confermato a priori, anche se gli viene contestata la condizione atletica insufficiente palesata dal gruppo.

Come riporta il Messaggero, il tecnico portoghese ha capito che nessuno gli concederà tempo di assemblare la squadra. Così vuole andare sul sicuro. Ecco perché, sia prima che dopo la gara di Verona, ha chiesto Smalling. E, come se non bastasse, insiste per riavere anche Kalinic come centravanti di scorta: va bene Milik, ma in panchina chiede l’attaccante esperto.

La Roma, intanto, aspetta la chiusura del mercato per scegliere l’erede di Petrachi, licenziato da Pallotta. Fienga ha indicato il sostituto ideale ai Friedkin: è Paratici della Juve. Pronto il contratto: triennale da 2 milioni a stagione. A Torino, tra l’altro, viene dato per certo che sarà sollevato dall’incarico a fine ottobre, in concomitanza con l’assemblea dei soci (accadde pure con Marotta). Se a Trigoria arrivasse Paratici, non è da escludere che indichi Sarri come allenatore.

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