La Roma ha un progetto di futuro, che potrà essere anabolizzato o meno a seconda del budget a disposizione, ma le cui linee guida sembrano tracciate. L’esecutore del piano è Tiago Pinto, che cerca di immaginare la squadra che verrà. Tanta gratitudine a Fonseca, che gli ha facilitato l’inserimento alla Roma, ma la comune nazionalità non è certezza di permanenza. Alla fine del percorso europeo se ne parlerà: il tecnico ha una clausola di permanenza in caso di qualificazione in Champions, il g.m. monitora anche altri profili. La rosa della prossima stagione avrà 22 calciatori, due per ruolo, con 18 per la prima squadra e 1 Primavera.
Come scrive la Gazzetta dello Sport, si abbasserà l’età media, ma Pinto sa che in Italia solo con i giovani non si vince, così saranno utili i senatori come Mkhitaryan, su cui c’è ottimismo per il rinnovo, e Smalling. L’80% del budget sarà investito sui 18, con l’idea di spendere soldi solo per chi ha meno di 28 anni. L’idea dei parametri zero non è scartata in partenza, ma il taglio degli stipendi in modo sostanzioso è un altro degli obiettivi. Per questo sarà fondamentale cedere tutti coloro che sono in prestito, da Nzonzi, Olsen, Florenzi, Under, Kluivert, Coric, Bianda, Riccardi e Antonucci.
L’intenzione è non cedere i big e proprio per questo ci sono tanti rinnovi da affrontare: da Pellegrini a Villar, fino a Zaniolo. Le plusvalenze fanno comodo, ma si spera in nuovi introiti. Per non spendere troppo bisogna anche puntare sui mercati di seconda fascia, come Usa, Belgio, Olanda e Serbia. Sul fronte Dzeko si fa strada l’ipotesi di una risoluzione a fine stagione, mentre Mayoral resterà probabilmente ancora con la formula del prestito. Non si vorrebbe investire cifre importanti sul portiere, perciò la situazione di Lopez resta monitorata. Un contatto con Pedro Ferreira, capo scouting del Benfica, c’è stato, ma non si muoverà. De Sanctis sarà confermato, mentre Alberto De Rossi pare destinato a lasciare la Primavera per assumere un altro incarico.