CORRIERE DELLO SPORT – Così non è certamente facile andare avanti. Praticamente è impossibile: come fanno i giocatori a seguire le indicazioni di un allenatore del quale conoscono già il destino, che sarà lontano da Trigoria? Umanamente: non è una cosa fattibile. La Roma, intesa come squadra, sa che presto Zeman non sarà più sulla panchina giallorossa e per non mollare avrebbe bisogno di una grande forza interiore. E comunque anche nel pareggio di Bologna per la prima volta si è vista una squadra in confusione, che ha faticato a mantenere il filo logico trovato solo a tratti e quasi per memoria di quanto fatto per sei mesi, più che per volontà vera e propria. Chi ha l’opportunità di seguire gli allenamenti della squadra ha notato come già da qualche giorno i ritmi di lavoro siano calati sensibilmente: non solo i problemi indicati da Zeman sabato scorso, quindi, ma anche un’intensità lieve, minore del solito, sia da parte del gruppo che da parte del capo stesso. La rifinitura alla vigilia di Bologna, per esempio, è durata solo tre quarti d’ora rispetto alla solita ora e mezza impostata prima delle altre partite.