Walter Sabatini sabato scorso aveva detto: «Ho costruito cose importanti in questi anni, perché la Roma è una società patrimonializzata e competitiva». In effetti la missione principale data a lui e a tutta la dirigenza è riuscita. Numeri alla mano infatti dall’estate 2011, la patrimonializzazione dei tesserati è andata a crescere, e tutto lascia pensare che a giugno farà registrare ulteriori incrementi per gli acquisti di Perotti e Zukanovic.
Come riporta la Gazzetta dello Sport, il valore del calciatore messo a bilancio cambia ogni anno in relazione al costo storico decurtato stagione per stagione della frazione derivante dalla durata del contratto. Perciò, per calcolare se si sia fatta o meno plusvalenza, è quello il dato che va preso in considerazione. Ecco, le plusvalenze prodotte nel tempo dalla dirigenza sono state pari a circa 190 milioni. La patrimonializzazione della Roma è passata dai 37,6 milioni del 2011 agli 82,9 del 2012, è appena calata nel 2013 (78,7) per poi risalire nel 2014 (89,1) e quindi schizzare in alto sia nel 2015 (134,7) sia nel primo semestre dell’attuale stagione (167,1). Detto che giocatori come Totti e De Rossi a bilancio valgono zero perché cresciuti nel vivaio, è logico che la partenza è stata a handicap perché della rosa del 2011 molti sono stati ceduti a costo zero.
Bilancio alla mano, l’investimento sui giovani pari a circa 52 milioni è stato ripagato, visto che – se la patrimonializzazione ora è appunto pari a 167,1 milioni – il valore di mercato dei tesserati si aggira intorno a 250 milioni. Due dati per tutti: Pjanic è iscritto per soli 4,5 milioni e Nainggolanper 10,2. Come dire che eventuali cessioni di due come loro genererebbero grandi plusvalenze. Insomma, nella politica del club non ci sarà mai l’ingaggio di un top player in stile Ibrahimovic, perché un investimento così oneroso sarebbe impossibile da ammortizzare. In attesa di sciogliere il «giallo»Champions, la Roma perciò può consolarsi con un bilancio che a giugno sarà quasi in parità grazie a un fatturato che per la prima volta nella storia del club sfiorerà i 200 milioni, mentre i debiti si sono attestati a circa 155 milioni, senza contare che il monte ingaggi potrebbe scendere dai circa 103 attuali a 90 milioni.