REPUBBLICA.IT – Un tour per Roma, una passeggiata a bordo dell’auto che per due giorni lo aveva portato a trattare con i legali di Unicredit, per conoscere la città che, da ieri notte, ha già iniziato ad amarlo. Thomas DiBenedetto, una volta raggiunto un accordo con Unicredit per l’acquisto della Roma, si è concesso una mattinata da turista. Sveglia senza fretta, cercando di recuperare qualche ora di sonno persa tra le volate oceaniche e le serate negli uffici di via Pinciana. Poi, alle 11.45, la partenza per una breve “vacanza romana”.
Da Via Veneto a San Pietro, dai Parioli a San Giovanni. La visita del businessman americano ha attraversato Roma da un lato all’altro, seduto sul sedile posteriore dell’Audi grigia che lo accompagna dal giorno dello sbarco nella capitale, seguito dalla vettura della scorta. “Sembriamo un mostro con la coda”, il commento divertito del leader del consorzio Usa prossimo a rilevare il club giallorosso verso i propri uomini. Prima sosta, dopo la partenza dall’hotel di via Aldovrandi, in Piazza Indipendenza. Lì, un tifoso ha omaggiato lo “zio Tom”, con una maglietta celebrativa per i cinque derby vinti contro la Lazio. Un “cadeau” raccolto però dalla scorta, che ha limitato al massimo l’esposizione pubblica di mister DiBenedetto.
Da lì, nuovo spostamento, direzione Santa Maria Maggiore: in agenda, un appuntamento con il cardinale Bernard Law, arcivescovo di Boston – la città di DiBenedetto – e decano della chiesa dell’Esquilino. Un colloquio privato durato circa un’ora e mezza, da cui lo statunitense è uscito sorridente per poi salire nuovamente sulla sua auto. Da quel momento, è partito il vero tour della capitale, senza soste, tra alcuni dei posti più belli di Roma: Piazza della Repubblica, via Veneto, quella via Pinciana che negli ultimi due giorni aveva imparato a conoscere bene. E poi ancora Trinità dei Monti, Piazza del Popolo, Via della Conciliazione, fino a Piazza Risorgimento. Poi, dopo un bluff in cui l’auto ha finto di rientrare nell’hotel Aldovrandi, un rapido giro per il quartiere Parioli che in questi giorni ha segnato le tappe dei suoi spostamenti, prima di far ritorno alla propria dimora romana, al termine della visita guidata che ha “divertito e affascinato” il futuro numero uno della Roma.
Tra oggi e domani DiBenedetto ripartirà alla volta di Boston, magari passando prima per Reggio Emilia, dove il figlio gioca a baseball nella squadra locale. Negli States, entro il 20 aprile, verrà raggiunto dai vertici di Unicredit, che si recheranno nella città dei Red Sox per firmare l’accordo per la cessione della Roma. Lo ha assicurato stamattina, in un incontro in Campidoglio, il vice dg di Unicredit Fiorentino al Sindaco Alemanno. Che, sulla trattativa, non si è però voluto sbilanciare: “Sono molto ottimista, la certezza c’è solo quando ci sono le firme e i soldi sul tavolo” . Il sindaco è poi tornato sui motivi di un mancato incontro con l’italoamericano: “Non era opportuno fare un incontro con DiBenedetto prima della chiusura della trattativa”, ha spiegato. “Ma la cordata appare molto solida – ha continuato Alemanno – ha propensione verso l’elemento internazionale: Unicredit non ha scelto solo chi aveva più soldi ma chi era più attendibile. Certo, gli americani non hanno mai operato in Italia, ma il contesto appare promettente, anche se Roma deve mantenere radici in città”. E proprio in città ha fatto discutere non poco il tema di un nuovo stadio per la Roma che gli americani vorrebbero realizzare una volta rilevato il club: “Per lo stadio – la garanzia del primo cittadino – non ci devono essere speculazioni e non dovranno essere usati euro dei contribuenti”.