IL TEMPO (F. MAGLIARO) – Lo Stadio della Roma al voto per Natale non ci arriverà mai. Non solo perché di tempo per completare l’iter nelle Commissioni e in Municipio ne è rimasto pochissimo, ma perché il testo da votare non sarà mai pronto: le delibere del Campidoglio dell’8 agosto scorso con cui si adottavano gli “accordi di collaborazione” con Regione per la Roma-Lido e Città Metropolitana per la via del Mare, non sono valide.
O meglio: gli accordi fra gli enti non erano affatto stati conclusi, i tavoli di confronto tecnico erano ancora aperti ma la fretta della Raggi ha combinato il pasticcio. Il tutto è testimoniato da una corrispondenza fra gli uffici della Regione e il vicedirettore generale del Campidoglio, Roberto Botta.
Nelle email, di fronte alle problematiche sollevate dalla Regione, Botta rispondeva il 5 agosto alle 18.35 che le osservazioni della Regione avrebbero dovuto essere rimandate ad una fase successiva e che se fossero insorte questioni insormontabili si sarebbe proceduto a una nuova delibera. Insomma, una colossale presa in giro di Roma, della Roma, della nuova proprietà (Friedkin aveva già depositato il 4 agosto la proposta di acquisto vincolante) e dei tifosi. E c’è anche la motivazione: Botta veniva dal giro di raccolta delle firme degli assessori per poter andare in Giunta quello stesso venerdì, il 7 agosto appunto.
Abbiamo tentato inutilmente di chiedere chiarimenti a Botta che si è limitato a rinviare le domande alla Regione e alla Città Metropolitana. Zero risposte anche dall’ufficio stampa del sindaco Raggi: per cinque giorni nessuno è riuscito a far nulla di più che dire “le faremo sapere”. Da quella seduta di giunta del 7 agosto erano uscite due delibere: la 162 e la 163. Con la prima (ecco il testo: Deliberazione Giunta Capitolina n. 162 del 7_8 agosto 2020) la Raggi adottava il testo dell’accordo con la Regione per la ripartizione dei fondi sulla Roma-Lido. Con la seconda, decisamente anonima, il testo adottato è quello con Città Metropolitana per la via del Mare/Ostiense. In entrambi i casi, anche le controparti devono procedere con l’adozione prima di firmare i testi. Adozione che compete alle Giunte, quindi a Zingaretti per la Regione e alla stessa Raggi per il Comune. Atti che, appunto, non arrivano perché mai conclusi gli accordi. In teoria, una volta firmati dalle parti, questi due testi vanno inseriti nella Convenzione urbanistica sullo Stadio di cui sono parte integrante: senza questi testi, la Convenzione non può andare al voto perché incompleta.
In ogni modo, dalla delibera con la Regione emergono anche delle interessanti novità: i 45 milioni di euro che la Roma pagherà al Comune non verranno spesi per comprare 5 nuovi treni. I treni da acquistare scendono a due ma si aggiungono altre opere, di fatto a servizio dello Stadio: due nuove sottostazioni elettriche a Magliana Vecchia e a Garbatella (5 milioni), due binari ad Acilia per consentire l’inversione dei treni (4 milioni), tre binari di stazionamento a Tor di Valle (9 milioni) per accogliere i treni per le partite con annessi scambi e opere in stazione più un nuovo impianto di comando treni sempre a Tor di Valle. Infine, 5 milioni e mezzo saranno spesi per potenziare i binari della stazione Magliana FS sull’altro lato del Tevere.