LA REPUBBLICA – F. FERRAZZA – Sei partite per entrare in Europa League. Sei partite per tornare a disputare la coppa, sfruttando il fattore Olimpico. Quattro delle gare che mancano verranno infatti disputate in casa (Pescara, Siena, Chievo e Napoli), le altre due sono invece le difficili trasferte di Firenze e Milano, con lo scontro diretto del Franchi fondamentale per la corsa a quarto e quinto posto. Una scia in cui sono vietate distrazioni, all’interno della quale provare a dare un senso a una stagione complicata. Uno sprint per il quale Andreazzoli avrà bisogno di tutti, anche di Osvaldo, reintegrato nel gruppo dopo il gol al Torino, intenzionato a chiudere l’annata con più gol possibile, per poi decidere del suo futuro. Non sembra aver bisogno di decidere la società, che, a prescindere da come si svilupperà il finale di campionato dell’attaccante, metterà Osvaldo sul mercato.
Come d’altra parte era già successo la scorsa estate. Il diesse Sabatini aspetta offerte convincenti, perlomeno intorno ai dodici milioni di euro, cifra che consentirebbe di non rendere troppo pesante il ricordo dei diciotto milioni complessivi spesi due anni fa. E al momento le uniche pretendenti sembrano essere club italiani, vedi Inter e Juve, destinazioni che i giallorossi vorrebbero evitare. A Trigoria preferirebbero piazzare l’attaccante all’estero, con l’Inghilterra in pole position. Il Tottenham, in particolare, sembra interessato all’argentino, ma per il momento non c’è alcun discorso avviato. La Roma sembrerebbe intenzionata a mettere sul mercato anche Stekelenburg, ancora scottata per la fuga del portiere a gennaio in Inghilterra.
L’olandese, in rotta con Zeman, andò a parlare l’ultimo giorno del mercato di gennaio con il Fulham, richiamato in fretta e furia da Trigoria perché non andò in porto l’operazione Viviano. Operazione che la prossima estate potrebbe riaprirsi con la Fiorentina. Questione Piris: i 4,5milioni di euro necessari per il riscatto del ragazzo sono considerati troppi da Sabatini, a fronte del rendimento stagionale non proprio convincente. O viene ridiscussa la cifra, o Piris se ne tornerà in Paraguay.
Sul fronte societario, ha invece parlato il direttore operativo di Unicredit, rassicurando i tifosi delle intenzioni serie della proprietà americana, Paolo Fiorentino. “Abbiamo di fronte un soggetto solido che ha mantenuto tutti gli impegni e che ha messo sostanzialmente tanti soldi in azienda e, ove ce ne fosse bisogno, come ha fatto in passato, farà fronte. Nuovi soci? La ricerca è del tutto legittima, ma è un’opzione, non un obbligo”.